Eolico: Cappellacci interrogato a Roma

CAGLIARI, 7 LUG – Oltre due ore di interrogatorio, in Procura a Roma, per il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci (Pdl), ascoltato dai magistrati nell'ambito dell'inchiesta sull'eolico nell'Isola e i presunti legami con gli ambienti della cosiddetta P3.

L'iscrizione del governatore sardo nel registro degli indagati, per abuso d'ufficio e concorso in corruzione, risale a maggio dello scorso anno. Ora, i magistrati della procura di Roma non gli hanno contestato alcuna nuova imputazione.

L'esame, davanti al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e al sostituto Rodolfo Sabelli, era stato sollecitato dallo stesso Cappellacci, che aveva manifestato sin dall'avvio dell'inchiesta tutta la propria disponibilità a chiarire qualsiasi aspetto i magistrati volessero sottoporgli.

Nel corso dell'interrogatorio i pm avrebbero chiesto al governatore dei rapporti tra l'uomo d'affari Flavio Carboni, il direttore generale dell'Arpas Ignazio Farris, i parlamentare Denis Verdini, uno dei coordinatori del Pdl, e Marcello Dell'Utri e non circostanze direttamente attribuibili a Cappellacci.

L'interrogatorio, secondo quanto riferiscono i difensori, è stato ''molto cordiale ed estremamente dialogante''. Il governatore avrebbe risposto in maniera approfondita a tutte le domande dei magistrati.

I difensori hanno fatto sapere di aver presentato una ulteriore memoria. Lo scandalo della primavera del 2010 aveva investito la Regione nel pieno della campagna elettorale per le amministrative.

E in molti dall'opposizione si erano subito spinti a chiedere le dimissioni del presidente finito, suo malgrado, nel tritacarne di un presunto comitato d'affari che avrebbe fatto pressioni sul governatore per spianare la strada a imprenditori 'amici' interessati all'energia eolica.

Lo stesso comitato – secondo l'ipotesi accusatoria – avrebbe anche pilotato la nomina di alcuni dirigenti chiave dell'amministrazione regionale per sbloccare le pratiche. Dirigenti poi finiti sotto inchiesta e costretti alle dimissioni. E' il caso del direttore dell'arpas, Ignazio Farris, e del commissario dell'autorità d'ambito, Franco Piga.

Cappellacci ricorre in diverse intercettazioni telefoniche laddove viene discussa la nomina di Farris, risultato amico di altri due indagati nella stessa inchiesta: il chiacchierato uomo d'affari Flavio Carboni e Denis Verdini, allora presidente del Credito Cooperativo Fiorentino e coordinatore nazionale del Pdl. Sarebbe stato Verdini a suggerire alcuni incontri – effettivamente avvenuti – tra il governatore Cappellacci e Flavio Carboni.

In un interrogatorio-fiume del 16 luglio dell'anno scorso, conclusosi a notte fonda, Cappellacci aveva già ripercorso passo dopo passo i fatti che lo vedono ancora oggi coinvolto nelle indagini della Procura romana.

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