Ercolano, 11 colpi poi li guarda morenti e aspetta 16 minuti prima di chiamare i soccorsi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Novembre 2021 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA
Ercolano, 11 colpi poi li guarda morenti e aspetta 16 minuti prima di chiamare i soccorsi

Ercolano, 11 colpi poi li guarda morenti e aspetta 16 minuti prima di chiamare i soccorsi (foto d’archivio Ansa)

Prima gli ha sparato contro 11 colpi di pistola. Poi è sceso dal terrazzo della sua villetta, si è avvicinato a loro e li ha visti agonizzanti. Dopo averli visti però non ha chiamato subito i soccorsi ma è tornato a casa. I soccorsi li ha chiamati soltanto 16 minuti più tardi.

Sono questi gli ultimi dettagli emersi sulla vicenda del 53enne autotrasportatore di Ercolano che, dal balcone, ha esploso 11 colpi contro due ragazzi che, secondo le prime ricostruzioni, sostavano con la loro auto di fronte alla sua abitazione.

L’ordinanza del gip

I ragazzi uccisi a Ercolano “non potevano avere scampo”. Lo scrive il gip di Napoli Carla Sarno nell’ordinanza con la quale ha disposto la prosecuzione della custodia cautelare in carcere nei confronti del 53enne.

Secondo il gip “è evidente la volontà dell’uomo di ucciderli a freddo” e la ricostruzione dei fatti denota “un’incontrollabile aggressività, nonché un’allarmante pervicacia nell’intento delittuoso”.
 
Ricostruzione dei fatti che è stata facilitata dall’esame dei video estrapolati dall’impianto di sorveglianza dei vicini di casa del 53enne, dai quali è emerso che dal momento degli spari, avvenuto tra le 00.25 e le 00.28 del 29 ottobre, alla successiva chiamata effettuata dal 53enne al 112, “erano trascorsi almeno 26 minuti”.
 

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza

 
Dall’esame delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza di un vicino di casa dell’autotrasportatore si è accertato che il 53enne ha sparato 11 colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’auto mentre questa era in moto e si stava allontanando velocemente dal luogo in cui si trova l’abitazione. Dalla visione delle immagini, scrive il gip, appare chiaro che “l’autotrasportatore si trovava sul balcone del suo appartamento, che è sopraelevato di circa 2-3 metri rispetto alla strada”.
 
Il 53enne quindi “sparava dall’alto verso il basso puntando contro l’autovettura”, circostanza compatibile con il ritrovamento, da parte dei Carabinieri accorsi sul posto, di fori di ingresso di proiettili sia sul parabrezza che sul tettuccio dell’auto. La visione delle immagini, scrive ancora il gip, inoltre “dimostra che l’autovettura delle vittime che si stava allontanando è stata bersagliata da ben 11 colpi esplosi dall’autotrasportatore. Le vittime non potevano avere scampo, considerato che era davvero ridotta la distanza dell’auto su cui viaggiavano i due giovani e la raffica di colpi di arma da fuoco esplosa dal 53enne, soggetto avvezzo all’uso delle armi, in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d’armi”.
 
Dopo essere stata raggiunta dai colpi di pistola, l’auto sulla quale viaggiavano i due giovani ha impattato contro un muretto. Dopo circa 10 minuti, sempre secondo la ricostruzione basata sulle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza, “si vede il 53enne uscire di casa, dirigersi verso l’autovettura, fermarsi poco distante e poi tornare a casa”.