Sono eredi e non lo sanno: ecco la carica degli “inconsapevoli”

Quasi 500 persone, ignari parenti di anziani morti senza familiari stretti ancora in vita (o convinti di essere rimasti soli) ma dotati di un patrimonio talvolta cospicuo, sono stati rintracciati in Italia, negli ultimi 5 anni, dagli intraprendenti avvocati ed esperti in genealogia della società per azioni francese ‘Coutot-Roehrig’, che ha preso uno stand al Salone della Giustizia di Rimini per farsi conoscere meglio poiché la notorietà di cui gode in Francia si scontra con il muro di diffidenza che dimostrano gli italiani quando squilla il telefono per annunciare l’arrivo di una eredità inattesa.

”Di solito attaccano subito, con qualche parolaccia, pensando a uno scherzo”, spiega Nadia Spatafora Lillo, direttrice del gruppo per l’Italia. Partendo dagli annunci di eredità giacenti pubblicate, per obbligo di legge, sulla Gazzetta Ufficiale, o su mandato dei tribunali, i ‘cacciatori di eredi’ setacciano ogni traccia del defunto.

Scandagliano registri anagrafici; spulciano gli albi delle curie e quelli delle parrocchie; consultano le leve militari e persino gli archivi marittimi. Alla ricerca di parenti entro il sesto grado ai quali assegnare piccoli o grandi ‘tesori’ appartenuti a lontanissimi familiari morti senza successori, nè testamento. Questa ricerca porta via alcuni anni: non più di dieci, però, scaduti i quali il ‘bottino’ giacente entra a far parte dei beni dello Stato. I ‘segugi’ entrano in azione a partire da capitali anche esigui, di dieci mila euro appena, e vengono compensati dall’erede ‘inconsapevole’ solo quando lo identificano e lui accetta l’eredità. In Italia, ‘Coutot-Roehrig’ si appoggia per ogni ricerca ad un archivista del comune di Milano che ricostruisce la ‘mappa’ delle famiglie dei morti senza discendenza.

In questo modo è stato ad esempio trovato, nel trevigiano, un anziano di 95 anni al quale è arrivato in eredità un assegno di 900 mila euro che utilizzerà per l’assistenza al figlio invalido. E’ quanto resta di circa 3 milioni di euro lasciati da Eufrasia M., vedova napoletana.

Ma le indagini dei ‘cacciatori’ si spingono anche molto lontano. Approdano anche a Londra, dove rintracciano due fratelli inglesi, parenti di quinto grado di Elisabeth S., morta a Torino nel 2003 e scampata, insieme ai genitori, dai campi di sterminio per gli ebrei. Con un testamento falso un impiegato del tribunale di Torino aveva cercato di impadronirsi del milione di euro custodito in una banca in Germania e degli appartamenti di Torino e Rapallo. Fino in America, a Philadelphia, ha invece condotto la ricerca di parenti di una ricca italoamericana morta nel 2005 a Santa Margherita Ligure, dopo 30 anni trascorsi in Riviera. La lettura dei suoi diari mette sulle tracce di un trust da due milioni di dollari gestiti dalla banca statunitense Wacovia Bank. Christine M. non ne aveva più memoria ora se lo godranno due lontanissimi e sconosciuti cugini americani.

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