Indagine sull’eredità di Sordi. La sorella novantenne raggirata dall’autista?

ROMA – La Procura di Roma ha aperto un’indagine sull’eredità di Alberto Sordi. Il timore dei magistrati è che il fidato autista di Sordi, ora al servizio dell’amata sorella dell‘attore, abbia “raggirato” la donna, la signorina Aurelia, 95 anni.

Una mattina di febbraio Arturo Artadi è andato allo sportello di una banca romana a chiedere dei soldi per conto della signorina. L’uomo ha presentato una procura generale firmata da Aurelia e sottoscritta dal notaio di famiglia, Gabriele Sciumbata.

In base a quel foglio Artadi sarebbe l’unica persona autorizzata, insieme al maggiordomo di casa, a usare tutti i soldi di Sordi per le spese della famiglia. Solo che il direttore della banca si è insospettito di fronte a quel pezzo di carta con tanto valore. Così ha presentato un esposto alla Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per capire se si tratti di un caso di circonvenzione di incapace. 

A farne i danni, nell’ipotesi della Procura, sarebbe la sorella di Sordi, l’unica donna che con l’attore ha vissuto, che tutt’ora abita nella villa romana che affaccia sulle Terme di Caracalla, e alla quale sono intestate tutte le proprietà di Sordi. I pm dovranno capire se la firma della signorina Aurelia sia stata messa volontariamente su quella procura, o se sia stata fatta pressione da Artadi o dal maggiordomo.

La sorella di Sordi verrà ascoltata dagli inquirenti.

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