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Eredità Conte Abbiosi alle orfanelle: causa nel 2019, la più piccola ha 70 anni

di Warsamé Dini Casali |18 Luglio 2013 16:38

Eredità Conte Abbiosi alle orfanelle: causa nel 2019, la più piccola ha 70 anni

BOLOGNA – Eredità Conte Abbiosi alle orfanelle: causa nel 2019, la più piccola ha 70 anni. Questa è una storia di giustizia lenta e di ex orfanelle defraudate dell’eredità milionaria di un vecchio conte. Premesso che dalla condizione di orfani non si decade, le ex ospiti dell’orfanotrofio, la più giovane ha 70 anni, per avere giustizia devono aspettare come minimo le ore 11 del 9 aprile 2019, data in cui il giudice del Tribunale di Bologna ha fissato la prima udienza. La vicenda, sembra un romanzo d’appendice, si svolge a Ravenna. Ne hanno dato conto il Resto del Carlino e giovedì 18 luglio Italia Oggi in prima pagina.

Alla morte del conte Carlo Galletti Abbiosi, nel 1867, la lettura dell’eredità è sorprendente: tutti i beni dovevano essere utilizzati  per realizzare un orfanotrofio femminile. Il patrimonio comprendeva un palazzo al centro della città (sede dell’orfanotrofio) altri immobili e beni. Fino al 1974 “tutto filò liscio” (Giorgio Ponziano, Italia Oggi), se per un momento decidiamo di sospendere il giudizio sulla durezza della vita nell’istituto e di quella delle suore chiamate ad assistere le ragazze.

Comunque. Nel 1974 l’orfanotrofio chiude, le ragazze allontanate e i beni del fu conte inglobati dagli enti locali. Ma le condizioni del lascito ereditario dicevano tutt’altro. Le 330 ragazze sapevano che tra le volontà del conte c’era quella che le ospiti avrebbero potuto usufruire per tutta la vita, se necessario, delle strutture a disposizione e in caso di chiusura sarebbero diventate eredi del patrimonio. Nero su bianco. Ma delle volontà nessuno, tranne le orfanelle, se ne curò. Così il palazzo fu venduto ai privati e trasformato in un hotel di lusso.

Solo allora le orfanelle si sono rivolte al giudice (2009) che però in prima istanza ha giudicato prescritta l’intera questione. Solo all’appello viene concessa loro l’opportunità di ottenere giustizia. Sappiamo come: fra sei anni, se tutto va bene, il loro caso giungerà in un’aula di tribunale. A sostenerle c’è solo il Movimento 5 Stelle.

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