ROMA – Giallo sulla salma di Erich Priebke. Portata, dopo i funerali interrotti ad Albano, nell’hangar dell’aeroporto militare di Pratica di Mare avrebbe dovuto essere trasferita nella notte, forse in Germania. Giovedì mattina, però, la salma era ancora lì. E uno dei due figli dell’ex ufficiale delle SS, per bocca dell’avvocato Paolo Giachini, denuncia: “La salma è stata sequestrata”.
Nella giornata di mercoledì il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e il Prefetto, Giuseppe Pecoraro, avevano parlato di contatti con l’ambasciata tedesca. Ma Martin Schaefer, portavoce del ministero ministro degli Esteri tedesco, aveva fatto sapere che “non dipende da noi trovare una soluzione. La cura dei morti tocca allo Stato dove una persona è deceduta”, e quindi all’Italia. L’ultima parola, però, precisa, sarà quella dei parenti di Priebke.
Il ministro degli Interni del Brandeburgo, dove rientra il comune natale di Priebke (Hennigsdorf) aveva ipotizzato anche la possibilità di una tomba senza nome qualora fosse “inevitabile” far rientrare la salma in Germania. Tra le altre indiscrezioni spunta anche l’eventualità di sepoltura nel cimitero tedesco di Cassino, in provincia di Frosinone, anche se il sindaco ha subito manifestato la sua “ferma contrarietà”.
Nella mattina di giovedì l’accusa di uno dei due figli di Priebke: “La salma è stata sequestrata: i familiari intendono denunciare questo fatto, ma soprattutto vogliono sapere dove è e che venga loro restituita”, ha detto all’ANSA l’avvocato Paolo Giachini, spiegando che il figlio di Priebke gli ha rinnovato il mandato chiedendogli di rivolgersi alle autorità per avere certezze sulla salma.
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