ROMA – Il corpo di Erich Pribke giace, momentaneamente, all’interno dell’aeroporto militare di Pratica di Mare. Lo ha deciso il prefetto di Roma dopo l’interruzione, martedì, del funerale all’ex SS ad Albano Laziale dovuta agli scontri tra manifestanti contrari alle esequie e neofascisti. Esequie che si erano impegnati a celebrare i sacerdoti lefebvriani di Albano Laziale prima che la decisione del prefetto interrompesse la cerimonia per problemi di ordine pubblico.
E ora? Tra empasse decisionale e problemi legali, la salma di Priebke rischia di restare a lungo nell’aeroporto militare. Una vicenda sulla quale ha aperto un fascicolo anche la procura di Velletri, relativamente agli scontri a latere del funerale mai svolto, e che ha sollevato un polverone politico travolgendo anche il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. I funerali sono stati interrotti perché “si stavano trasformando in un raduno neo nazista”, replica il prefetto, spiegando che non spetta a lui ora “decidere cremazione o sepoltura”.
La sepoltura dell’ex gerarca nazista è divenuta un “caso complesso”, per citare fonti di governo interpellate dall’Ansa, che assicurano di essere al lavoro a “360 gradi per dare soluzione al problema, in un contesto tecnico-giuridico estremamente complesso”. Ma precisano che la legge italiana sulla cremazione “pone condizioni precise, dalla volontà della persona all’autorizzazione dei familiari, che al momento non sussistono”. E che prescrizioni rigorose sono previste anche dalle legislazioni di Stati che potrebbero entrare nella vicenda, ovvero la Germania. Alla domanda se siano previsti tempi lunghi di permanenza della salma nell’area militare di Pratica di Mare poi, le fonti governative non danno risposta, e non confermano neppure che la salma sia tuttora in quel sito.
Al termine di una giornata fatta di indiscrezioni ed ipotesi, l’unica certezza resta dunque quella che la salma di Erich Priebke resterà proprio lì dove è stata portata in fretta e furia nella notte: all’aeroporto militare di Pratica di Mare, alle porte di Roma. A cinque giorni dalla morte dell’ex ufficiale delle Ss, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, vige ancora la più assoluta indecisione ancora oggi, giorno del 70/mo anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma. Restano ancora da stabilire modalità, data dell’eventuale cerimonia funebre e luogo di sepoltura del nazista. Intanto Paolo Giachini, l’ormai ex avvocato di Priebke, fa sapere che “l’ipotesi cremazione è possibile”.
La speranza è quella che la Germania possa accettare il rientro della salma. E proprio su questa possibilità un primo contatto informale tra Roma e Berlino c’è già stato – come confermato dal sindaco della Capitale, Ignazio Marino -, anche se il ministro degli Esteri tedesco, Martin Schaefer, fa sapere che “non dipende da noi trovare una soluzione”. “La cura dei morti – dice – tocca allo Stato dove una persona è deceduta”, e quindi all’Italia. L’ultima parola, però, precisa, sarà quella dei parenti di Priebke. Ma al momento i due figli non hanno avanzato alcuna richiesta per avere la salma del genitore. Il ministro degli Interni di Brandeburgo, dove rientra il comune natale di Priebke – Hennigsdorf – ha ipotizzato anche la possibilità di una tomba senza nome qualora fosse “inevitabile” far rientrare la salma in Germania. Tra le altre indiscrezioni spunta anche l’eventualità di sepoltura nel cimitero tedesco di Cassino, nel Frusinate, anche se il sindaco ha subito manifestato la sua “ferma contrarietà”. Intanto, dopo il caos scoppiato ieri ai Castelli Romani, Paolo Giachini, l’avvocato di Priebke che proprio 24 ore fa ha rimesso il suo mandato, annuncia anche che sarà celebrato anche il trigesimo della morte del suo ormai ex assistito e che presto sarà pubblicato l’annunciato video-testamento dell’ufficiale nazista.