ROMA – Il feretro di Erich Priebke è stato portato via dall’aeroporto militare di Pratica di Mare. Destinazione sconosciuta. Un’altra fuga notturna per la famigerata salma dell’ex gerarca delle SS che mercoledì notte era stata trasportata all’aeroporto militare, al termine di una lunga giornata di polemiche e di scontri, dopo le mancate esequie all’istituto dei padri lefebvriani ad Albano Laziale.
Giovedì, per tutto il giorno, si sono rincorse fatta di indiscrezioni ed ipotesi. Tra empasse decisionale e problemi legali, la salma di Erich Priebke sembrava essere destinata a restare a lungo nell’aeroporto militare di Pratica di Mare. E invece no: un dispaccio di agenzia in tarda serata, informa che il feretro è di nuovo in viaggio.
La speranza è che la salma sia finalmente diretta in Germania. Proprio su questa possibilità un primo contatto informale tra Roma e Berlino c’è già stato – come confermato dal sindaco della Capitale, Ignazio Marino -, anche se il ministro degli Esteri tedesco, Martin Schaefer, fa sapere che “non dipende da noi trovare una soluzione”. “La cura dei morti – dice – tocca allo Stato dove una persona è deceduta”, e quindi all’Italia.
L’ultima parola, però, secondo il nostro ordinamento, spetta ai parenti di Priebke. Ma al momento i due figli non hanno avanzato alcuna richiesta per avere la salma del genitore. Il ministro degli Interni di Brandeburgo, dove rientra il comune natale di Priebke – Hennigsdorf – ha ipotizzato anche la possibilità di una tomba senza nome qualora fosse “inevitabile” far rientrare la salma in Germania. Tra le altre indiscrezioni spunta anche l’eventualità di sepoltura nel cimitero tedesco di Cassino, nel Frusinate, anche se il sindaco ha subito manifestato la sua “ferma contrarietà”.
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