“Aerio”, gli alieni ai tempi delle caverne: l'”itagliano” alla maturità

Pubblicato il 15 Marzo 2012 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è lo studente che scrive “aerio”, “celebrale”, “manovrazione”. Ci sono poi difficoltà a abbinare correttamente verbi, sostantivi e aggettivi in una frase: “un pianeta sulla quale”, gli studi sugli Ufo che “potrebbero essere vaghi”, anziché vani. Il nuovo “itagliano”, quello parlato dalle giovanissime generazioni, è sempre più sgangherato e sgrammaticato. Gli esempi in questione non sono di fantasia, ma arrivano da uno studio Invalsi sugli errori più frequenti nei temi di maturità del 2010. Ovvero testi scritti prodotti da persone di 18 anni.

La conclusione, amara, è che per i ragazzi di oggi è sempre più complesso formulare pensieri scritti di senso compiuto. Non si tratta di soli errori di grammatica, ma di vera e propria incapacità di elaborare frasi complesse. Alcuni esempi fanno quasi tenerezza. Ecco cosa ha scritto un maturando nel tema di italiano: “Nell’antichità, in molte grotte o caverne, erano presenti molti graffiti che rappresentavano la presenza degli alieni. E’ difficile pensare che le persone di quel tempo si inventassero delle fandonie solo per andare in televisione, come accade molto spesso al giorno d’oggi, anche perché non ne avevano motivo”. E già, nel 10.000 avanti Cristo in effetti le grotte non erano provviste di 24 pollici al plasma, in compenso veniamo a sapere che gli uomini di allora convivevano (chissà se pacificamente o meno) con gli alieni.

Secondo il linguista Luca Serianni “è convinzione diffusa che lo studente possa arrivare alla fine delle scuole superiori facendo ancora strafalcioni di ortografia”. E poi”scarsa capacità di gerarchizzazione e organizzazione delle idee, modesta padronanza del lessico astratto o comunque di quello che sula dal patrimonio abitualmente impiegato nell’oralità quotidiana”. Insomma molti ragazzi oggi non sanno scrivere perché non sono in grado di elaborare concetti anche solo vagamente complessi. In altre parole, non hanno la capacità di ragionare.