Esce a comprare la pizza. Torna: la moglie ha ucciso a coltellate il figlio di 3 anni

Una donna di 35 anni, Monica Cabrele, ha ucciso a coltellate il figlio di tre anni, mentre il marito si era assentato mezz’ora per andare a prendere la pizza per la cena del sabato sera.

La tragedia si è compiuta a Curtarolo, nel Padovano. I carabinieri di Padova, il medico legale e il pm Canova, hanno cercato di far parlare la donna,  in uno stato di trance col bambino, Alessandro, nato il 3 gennaio 2007, in un lago di sangue, appoggiato sulle ginocchia.

Quando sono arrivati i carabinieri, la donna teneva ancora stretto in una mano il coltello con il quale aveva ucciso il figlio. In una stanza accanto, invece, riposava un altro figlio di 3 mesi.

A scoprire la tragedia è stato il marito che era uscito mezz’ora prima per comperare le pizze ed al rientro a casa ha trovato la moglie seduta con lo sguardo pfisso nel vuoto e con il bambino stretto al grembo.

Ancora nella notte la donna appariva in stato catatonico. Non è escluso che nelle prossime ore il magistrato incaricato dell’inchiesta emetta un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio volontario.

Il marito avrebbe riferito agli inquirenti che la moglie negli ultimi tempi non era serena e aveva manifestato qualche segno di sconforto.

Non risulta dagli accertamenti medici che Monica Cabrele sia stata sottoposta in passato ad accertamenti clinici riferiti a stati depressivi.

Il pm padovano Orietta Canova ha disposto stamani, alle 5.30, il fermo per omicidio volontario nei confronti di Monica Cabrele, 35 anni.

Il magistrato, tra l’altro, ha disposto l’esame autoptico sul corpo della piccola vittima, mentre sta valutando se sentire in giornata la donna, sempre che le condizioni di salute di quest’ultima lo consentano. Monica Cabrele è infatti ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Padova, tenuta sotto sedativi e guardata a vista dai carabinieri.

All’ospedale la donna era arrivata con un’ambulanza, lo sguardo perso nel vuoto e senza dire una parola. La donna non ha mai parlato nelle 4 ore successive la tragedia.

Nuovi particolari si sono intanto appresi sulla tragedia.

Il marito, Gianni Bellato, 40 anni, era uscito di casa alle 19, rientrando mezz’ora dopo con le due pizze. E’ entrato in cucina e ha trovato la moglie con gli abiti sporchi di sangue e con il figlio, ormai morto, tenuto stretto tra le braccia. La donna lo aveva avvolto con una piccola coperta e si era poi distesa sul pavimento, tenendo sempre stretto a sé il corpicino di Alessadro. Ha lasciato cadere sul pavimento il coltello da cucina che aveva usato per ucciderlo. Teneva lo sguardo fisso, gli occhi sbarrati. Il marito ha chiamato quindi il 112 e la casa, una villetta singola a Pieve di Curtarolo una ventina di chilometri da Padova, costruita in mezzo alla campagna, è stata circondata da investigatori, infermieri e medici. Ci sono volute appunto circa quattro ore per staccare il piccolo Alessandro dalle braccia della madre e fare alzare quest’ultima in piedi, per accompagnarla in ospedale. Gli inquirenti, per il momento, non fanno ipotesi sul movente dell’omicidio, anche se quello più probabile potrebbe essere da crisi depressiva post parto. La donna aveva infatti data alla luce, da circa tre mesi un’altra figlia e da allora, secondo quanto il marito avrebbe riferito ai carabinieri, in più di qualche occasione gli era sembrata strana, taciturna. Aveva cambiato comportamento, ma non lo aveva preoccupato e non poteva presagire una tragedia di quella portata.

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