Escort, Lavitola: “Non sono l’uomo nero”

ROMA, 28 SET – ”Non sarà sul piano giudiziario, ma su quello mediatico che stasera potrò dimostrare che non sono l’uomo nero”. Così Valter Lavitola, latitante in Sudamerica, in collegamento con il Tg7, spiega il perché ha accettato di farsi intervistare stasera alla trasmissione dai ”giornalisti-mastini” di cronaca giudiziaria partecipando alla trasmissione ‘Bersaglio Mobile’ di Enrico Mentana su La7.

”La libertà è come la vita, diceva qualcuno cui tenevo molto”, ha detto Lavitola, latitante in Sudamerica,, sul perché non sia rientrato in Italia. Il motivo, a suo dire, si può capire leggendo l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che ha dichiarato non punibili i coniugi Tarantini, in origine con lui indagati per estorsione ai danni del premier Berlusconi. ”Sono certo che di qui a poco la giustizia dimostrerà che anche io non c’entro niente”, ha detto Lavitola.

”Il tribunale del Riesame – ha aggiunto – ha cambiato tutta l’impostazione dell’accusa: prima io, Tarantini e la moglie avremmo commesso una estorsione ai danni del presidente del Consiglio, mentre ora io e il premier avremmo costretto Tarantini a mentire. Tarantini – ha aggiunto Lavitola in collegamento tv – è stato un mese in carcere e la moglie ha dovuto lasciare la figlia di due anni. Adesso – conclude – a loro hanno detto ‘scusa, non è successo nulla’…”.

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