Esercito: incinta non ammessa a concorso, attesa sentenza del Tar

ROMA – All'inizio dell'anno, il Tar del Lazio dispose l'ammissione 'con riserva' a quel concorso per entrare nell'esercito dal quale era stata esclusa perche' incinta. Oggi, il giovane caporalmaggiore Valentina Fabri, attende che i giudici scrivano la parola fine con una sentenza che rappresentera' un importante precedente su un tema che fara' da 'apripista' alle donne in stato di gravidanza che vogliono diventare militari. La I sezione bis del Tar, dopo l'udienza di merito, si e' riservato di pubblicare in tempi brevi la sua sentenza.

A segnalare l'esclusione di Valentina dal concorso era stato il sito del comparto Sicurezza e Difesa Grnet.it. La ragazza si rivolse al Tar, con l'avvocato Giorgio Carta, per contestare il verbale degli accertamenti psico-fisici con il quale la Direzione generale per il personale militare, valutando il suo stato di gravidanza, l'aveva dichiarata 'non idonea' al concorso. A gennaio, il Tar sostenne che ''lo stato di gravidanza non costituisce una patologia e quindi non appare di per se' idoneo a supportare un provvedimento di esclusione''. Adesso, i giudici dovranno decidere se confermare nel merito la loro decisione.

''La decisione del Tar – ha detto l'avvocato Carta – e' molto attesa nel mondo militare perche' costituira' comunque un importante precedente. La normativa, infatti, non e' chiara e si limita a sancire che lo stato di gravidanza rende temporaneamente inidonei all'accertamento dell'idoneita', ma nulla dice con riferimento al caso in cui un concorso coincida con il periodo di gestazione. E' pero' inammissibile che la conseguenza sia l'esclusione di una giovane madre che da oltre sei anni serve l'Esercito come precaria''.

Intanto, a febbraio e' nata la figlia Benedetta, e Valentina, che intanto il concorso l'ha comunque sostenuto (e' stata inserita nell'elenco degli 'idonei'), si divide oggi tra il servizio militare a Roma e quello da mamma.

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