NAPOLI – Una banconota da 300 euro, ovviamente falsa, ma da spacciare in Germania. E poi ancora euro falsi, di vari tagli. Ben l’80% dei soldi falsi nel mondo sono “made in Napoli“, dove la mattina del 26 novembre almeno 56 persone sono state arrestate per falsificazione e altri reati. E una notifica di divieto di dimora è arrivata anche a Domenica Guardato, la mamma di Fortuna Loffredo, bimba morta in circostanze misteriose a Caivano.
Dario Del Porto scrive su Repubblica:
“Nel mirino sono finiti i presunti appartenenti al cosiddetto “Napoli Group”. Una holding composta da tecnici abilissimi, altamente specializzati, capaci di inventare e piazzare una banconota da 300 euro in Germania. Esperti in grado inoltre, di organizzare l’attività anche all’estero, persino in Colombia ma soprattutto nell’Europa dell’Est, principalmente in Romania, dove istruiscono la criminalità locale sulle tecniche di falsificazione”.
Il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, ha spiegato che non c’è modo di stabilire che il giro di soldi falsi sia gestito dalla camorra:
“Ma la diffusione del fenomeno e l’allarme generato presso gli uffici centrali delle autorità europee, induce i magistrati napoletani a chiedere che anche questo reato venga inserito fra quelli di competenza della Procura Antimafia. Basti pensare, ha sottolineato il pm della direzione nazionale antimafia Maria Vittoria De Simone, che il danno stimato dall’entrata in vigore dell’euro è di oltre 500 milioni.
Le indagini, partite nel 2012 da un’indagine della stazione dei carabinieri di Casagiove, sono state avviate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e poi coordinate dal pool della Procura di Napoli diretto dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice con il pm Giovanni Conzo. Le verifiche sono state effettuate dai carabinieri di Caserta guidati dal comandante Giancarlo Scafuri e dal nucleo antifalsificazioni diretto dal colonnello Ferace”.
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