Evasori mascherina. Lavoratori commercio denunciano: a milioni. Libertà? No, violenza Evasori mascherina. Lavoratori commercio denunciano: a milioni. Libertà? No, violenza

Evasori mascherina. Lavoratori commercio denunciano: a milioni. Libertà? No, violenza

ROMA- Evasori mascherina, quelli che evadono o eludono il mettersi la mascherina.

Evadere, eludere…non a caso gli stessi termini che si usano per coloro che non pagano le tasse.

Evadere, eludere le tasse e chiamare il far così libertà. Libertà dall’obbligo imposto.

Evadere ed eludere il mettersi la mascherina, anche questo far così viene vissuto,  venduto, giustificato, rivendicato come libertà.

Ma non è libertà: sia nel caso della mascherina che in quello delle tasse evadere ed eludere è atto violento, è violenza contro l’altro cittadino e contro la collettività.

Perché ogni cittadino o comunque ogni persona di onesta volontà e sincero intelletto dovrebbe conoscere e accettare la regola prima della libertà, la condizione senza la quale la libertà non esiste e questa conditio sine qua non è che la libertà di ciascuno finisce dove limita o danneggia la libertà altrui.

Lavoratori e sindacati del commercio.

Lavoratori e sindacati del commercio raccontano la loro quotidiana esperienza di migliaia e migliaia di evasori ed elusori della mascherina.

Quelli che entrano a negozio senza e si risentono se glielo ricordi.

Quelli che reagiscono con fastidio all’invito ad indossarla.

Quelli che replicano all’invito con un: è inutile e fa male al respiro.

Quelli che hanno letto o creduto di leggere che mascherina porta malanno alla bocca o ai polmoni.

Quelli che l’epidemia è finita.

Quelli che con il caldo non la sopporto.

Quelli che la tengono in tasca o al braccio, sempre la stessa da giorni.

Quelli che mascherina sulla bocca ma mai sul naso.

Quelli che l’abbassano quando parlano, magari alla cassa per pagare.

Quelli che…sommali tutti e fanno non migliaia e neanche centinaia di migliaia ma milioni di bravi cittadini che evadono o eludono la mascherina.

Campioni in Parlamento.

Evasori della mascherina hanno anche i loro campioni in Parlamento. Sgarbi si è candidato a leader del giù nutrito gruppo composto soprattutto, anzi esclusivamente da parlamentari di Fratelli d’Italia e Lega.

In Parlamento (ma anche in piazza, vedi Arancioni riverniciati per l’occasione e Neri di sempre) evadere la mascherina è maschio e virile, mentre la sinistra effeminata e pavida indossa mascherina. Cosi mostrano, così fanno, così pensano (?).

Evadere mascherina in Parlamento e in piazza è anche anti Stato, sempre e comunque anti Stato. Così la raccontano.

Raccontano, anche e soprattutto quelli che a milioni la mascherina la eludono o evadono nei gesti quotidiani, che no mascherina è libertà, sì mascherina è piegarsi all’ennesimo obbligo. 

Racconto falso e prepotente: evadere o eludere la mascherina è semplicemente fottersene degli altri, praticare violenza sulla loro salute. Proprio come evadere sistematicamente le tasse è fottersene degli altri, anzi campare con i soldi degli altri e rivendicare il diritto a fotterli.

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