ROMA – Ex Ilva: la procura di Taranto indaga per distruzione di mezzi di produzione industriale.
Il fascicolo d’indagine avviato dal procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo, a carico di ignoti, come racconta l’agenzia Ansa, ipotizza la violazione dell’art.499 del Codice penale: ‘Distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali ovvero di mezzi di produzione’. Si tratta dello stesso reato avanzato dai commissari Ilva nell’esposto presentato oggi in Procura a Taranto dopo il disimpegno di ArcelorMittal. Il fascicolo è al momento assegnato al procuratore Capristo e al procuratore aggiunto Carbone.
L’articolo punisce con la reclusione da 3 a 12 anni e con una multa non inferiore circa 2.065 euro “chiunque, distruggendo materie prime o prodotti agricoli o industriali, ovvero mezzi di produzione, cagiona un grave nocumento alla produzione nazionale, o fa venir meno in misura notevole merci di comune o largo consumo”. Per sostenere tale ipotesi – ora al vaglio della Procura – i commissari ritengono che la decisione di ArcelorMittal di adottare un cronoprogramma per lo spegnimento degli impianti degli siderurgico possa danneggiare gli stessi. Ilva in As sottolinea, inoltre, che lo stabilimento di Taranto è strategico dal punto di vista nazionale.
Fonte: Ansa.