Expo 2015, Pisapia: “Forse non sarà tutto finito per il 1 maggio”

Expo 2015, Pisapia: "Forse non sarà tutto finito per il 1 maggio"
Pisapia e Sala (foto Ansa)

MILANO – L’Expo di Milano è molto più avanti di quanto non siano state in passato altre esposizioni universali e il sindaco, Giuliano Pisapia, che oggi, 6 aprile, ha visitato il cantiere si sente di assicurare che per il primo maggio sarà completato “il bello”.

“Sono stati fatti grandi e importanti passi avanti”, ha detto dicendo che questi passi avanti sono visibili anche nel Padiglione Italia che mostra “la possibilità, anzi la certezza, di poter essere visitato nei suoi spazi espositivi” dal giorno dell’apertura. Il sito sta andando avanti, “si è lavorato in questi mesi in maniera frenetica ed estremamente positiva. La visita all’evento è necessaria”, ha spiegato il primo cittadino, chiarendo che “questo non sarà l’ultimo sopralluogo prima dell’inaugurazione. Serve vedere i lati positivi e non solo quelli negativi”. E riferendosi alle precedenti edizioni della manifestazione, ha concluso: “Siamo molto avanti rispetto alle altre Expo. Forse non sarà tutto finito, ma dobbiamo vedere il bello. Come la novità dei Cluster”.

“Anche per quanto riguarda il Padiglione Italia -ha aggiunto- con la cautela dovuto, posso affermare che si vedono i passi in avanti e abbino la certezza che il primo maggio sarà possibile visitarlo almeno nelle sue parti espositive”.

Secondo Giuseppe Sala, commissario unico dell’Expo, “c’è stato un buon recupero sul cardo sud, mentre sul cardo nord c’erano due criticità su Lombardia e Confindustria ma i progetti sono stati rivisti e semplificati e sulla carta siamo in condizione di poter arrivare al primo maggio”. “Extra costi ci saranno solo sulla parte italiana perché rispetto al budget che mi era stato assegnato chiuderemo con un investimento inferiore”. Al momento l’avvocatura dello Stato e l’Anac stanno valutando l’accordo con i costruttori che porterà il costo del Padiglione Italia completo di allestimenti a circa 92 milioni rispetto alla sessantina inizialmente ipotizzata.

Sala però ha sottolineato che in questo caso c’è una “compensazione perché ci saranno maggiori ricavi” il che significa più sponsor. E non lo preoccupano nemmeno gli extra costi chiesti per altri lavori nel sito perché ci sono state delle cautele nel bilancio e quindi anche con questi “saremo nei margini”. Su queste questioni Sala spera che “in una settimana-dieci giorni, l’Anac e l’avvocatura dello Stato diano dei riscontri” con una via libera alle transazioni. Secondo il commissario, “nella sostanza Expo sarà un’opera pubblica che porterà a consegnare i bilanci in pareggio se venderemo 24 milioni di biglietti”.

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