Expo. Diana Bracco, pm chiede rinvio a giudizio: “Frode fiscale da 1mln di euro”

MILANO – Evasione fiscale per 1 milione di euro. Questa l’accusa del pm Giordano Baggio che ha chiesto il rinvio a giudizio per Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa e commissario generale per il Padiglione Italia. Bracco è indagata in qualità di numero uno del cda della Bracco Spa e l’udienza preliminare verrà fissata nei prossimi giorni.

L’industriale lombarda è indagata in qualità di numero uno del cda della Bracco Spa per dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita. E’ stato chiesto il processo, quindi, anche per le altre persone coinvolte nell’inchiesta: il presidente del cda della Bracco Real Estate Srl Pietro Mascherpa e i due architetti di fiducia dell’industriale, Marco Isidoro Pollastri e Simona Adele Calcinaghi, titolari dello studio di progettazione Archilabo di Monza.

Secondo le accuse la frode fiscale sarebbe stata realizzata abbattendo l’imponibile attraverso fatture per spese personali, come la manutenzione di barche o case in celebri località turistiche, dall’isola di Capri alla Provenza, fatte confluire sui bilanci delle società del gruppo Bracco.

Sono finiti sotto la lente d’ingrandimento dei militari del Nucleo polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano, che hanno eseguito un sequestro preventivo di circa un milione e 42mila euro, pari all’importo della presunta evasione, fatture per un totale di oltre tre milioni di euro emesse dagli architetti per i lavori in cinque case di proprietà di Bracco. Il procuratore aggiunto Francesco Greco e il pm Giordano Baggio avevano chiuso le indagini preliminari lo scorso 29 maggio e il 2 luglio ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio.

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