F35, hacker russi a caccia dei segreti. Attacco a server Aeronautica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Gennaio 2017 - 12:32 OLTRE 6 MESI FA
F35, hacker russi a caccia dei segreti. Attacco a server Aeronautica

F35, hacker russi a caccia dei segreti. Attacco a server Aeronautica (foto Ansa)

ROMA – Tentativo di violazione dei server dell”Aeronautica militare italiana da parte di hacker russi a giugno. Secondo quanto scrive Giuliano Foschini su Repubblica, l’estate scorsa cyberspie “probabilmente russe” , hanno tentato di entrare nei server che conservano i segreti degli F35. Dovrebbe trattarsi della crew Apt28, un’organizzazione russa molto nota e composta dai migliori hacker del paese, conosciuta con altri nomi come Pawn Storm, Sofacy, Fancy Bear, Sednit, e di cui si sospettano non solo contatti ma proprio dipendenza diretta dal Cremlino.

Questa squadra dall’ottobre 2014 al maggio 2015, come raccontò Repubblica, riuscì a rubare flussi di notizie riservate dai server del ministero della Difesa. Si tratta probabilmente degli stessi che hanno hackerato il server del Partito democratico durante le elezioni presidenziali americani e reso noti i nomi degli atleti occidentali che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Rio con sostanze dopanti grazie a esenzioni terapeutiche.

Anche il ministero della Difesa e le Forze Armate, al pari di altre amministrazioni che gestiscono dati sensibili “hanno subito negli ultimi anni ripetuti attacchi informatici, intensificatisi più di recente. Ma sono stati tutti fermati a livello basico prima che potessero costituire qualsiasi tipo di pericolo”. Questa la replica all’articolo di Repubblica.

“Di questi attacchi informatici ha già parlato il generale Masiello in Commissione” riferisce all’Ansa una fonte di ambienti militari, aggiungendo che “non ci sono ulteriori novità rispetto a quanto già riferito in Parlamento” e ribadendo che “anche se gli attacchi sono pressoché quotidiani non c’è mai stato alcun rischio o pericolo”. “I tentativi di intrusione sono stati, infatti, sempre respinti all’inizio”. “Nessun riscontro – infine – al fatto che dietro ad alcuni di questi attacchi ci siano hacker russi”.