Fabrizio Corona deve tornare in carcere, lui si taglia i polsi e finisce in ospedale VIDEO

Torna in carcere Fabrizio Corona. Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza di Milano revocando il differimento pena in detenzione domiciliare: appena l’ex paparazzo ha saputo la notizia si è ferito ai polsi. Poco dopo lo hanno portato in ospedale con ferite lievi dovute al gesto di autolesionismo.

“Adesso vi faccio vedere come si combatte l’ingiustizia. Pronto a dare la mia vita in questo paese ingiusto”, scrive in un post su Instagram dove appare col viso sporco di sangue.

Aggiornamento articolo ore 13:13.

Fabrizio Corona minaccia il suicidio su Instagram

Nel video, in cui Fabrizio Corona compare con la faccia sporca di sangue dopo essersi ferito, l’ex paparazzo attacca il presidente del collegio della Sorveglianza Marina Corti e il sostituto pg Antonio Lamanna.

“Questo è solo l’inizio, dottoressa Corti, signor Lamanna questo è solo l’inizio. Quant’è vero Iddio sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Vergogna. Chiedo, se no mi taglio veramente la vita, che venga il presidente del Tribunale di Sorveglianza, che guardi gli atti il presidente”. 

Nel video si vedono chiazze di sangue, ma non ferite molto evidenti. Corona sta continuando ad aggiornare la sua ‘storia’ su Instagram e ha scritto anche un post in cui dice: “Adesso vi faccio vedere come si combatte. Ingiustizia. Pronto a dare la mia vita in questo Paese ingiusto”.

Corona in carcere altri due anni

Il pg Lamanna nell’udienza di lunedì aveva fatto notare che Corona in detenzione domiciliare stava facendo di tutto tranne che curarsi, utilizzava gli spazi di libertà in modo strumentale, mentre solo col “rispetto delle prescrizioni” si può dimostrare “l’adesione al programma terapeutico”. 

Corona deve scontare un residuo di pena per complessivi due anni e sei mesi – per una serie di condanne in diversi procedimenti – e per questo potrebbe tornare in libertà soltanto nel 2023. Nel calcolo sono inclusi i nove mesi già scontati dall’ex fotografo in regime di affidamento terapeutico: il Tribunale di sorveglianza, lo scorso ottobre, ha infatti stabilito che devono essere nuovamente scontati a causa delle numerose violazioni delle regole previste dal regime speciale e sui quali si pronuncerà la Suprema Corte di Cassazione. 

Nel caso in cui i giudici dovessero cassare la decisione del Tribunale di Sorveglianza, Corona dovrà scontare una pena residua di un anno e nove mesi.

I precedenti

Nella prima diffida del giudice Corti, che vedeva al centro denunce per diffamazione e minacce anche nei confronti dell’ex moglie Nina Moric, il magistrato segnalò che “dal punto di vista psichiatrico” Corona non presenta “criticità” e non può “minacciare e infangare il nome di altre persone”, tra l’altro dopo i moltissimi “richiami” già ricevuti negli anni. Un’altra diffida gli è arrivata a novembre, quando ha partecipato ad un’altra trasmissione tv, malgrado il divieto di ottobre (che comprende pure i social).

Corona negli ultimi anni è entrato e uscito a ripetizione dal carcere: a ottobre 2015 ottenne il primo affidamento terapeutico che gli fu revocato ad ottobre 2016, a febbraio 2018 ebbe l’affidamento provvisorio, revocato con ritorno in carcere nel giugno 2018. E poi ancora affidamento concesso a novembre 2018 e sospeso a marzo 2019 e revoca ad aprile dello stesso anno. Infine, nel dicembre 2019 l’uscita dal carcere per il differimento pena con detenzione domiciliare per curarsi. Fine previsto per settembre 2024.

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