La Cassazione: “Corona poteva vendere le foto ma non fare pressioni”

Pubblicato il 24 Novembre 2011 - 19:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Fabrizio Corona aveva il diritto di vendere le foto di personaggi noti ma non poteva usarle per fare pressione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sua sentenza nella quale ribadisce i confini tra diritto di cronaca e diritto d’immagine. La suprema Corte ha condannato il fotografo per l’uso distorto delle foto a personaggi in luoghi pubblici.

I giudici si sono in parte discostati dalla sentenza di secondo grado che aveva parzialmente assolto Corona per quanto riguarda la vicenda di due calciatori, Adriano e Francesco Coco. In questi due casi infatti erano stati esclusi i reati di estorsione e tentata estorsione.  Per i giudici d’Appello la somma sborsata da Coco per comprare scatti ritenuti compromettenti (6mila euro) era sostanzialmente corrispondente al valore di mercato, ossia a quanto Corona avrebbe guadagnato rivendendole ai giornali. Per i giudici della Cassazione invece era proprio la situazione inedita ritratta nelle foto a far lievitare il valore, cosa che ha fatto alzare il valore degli scatti e spinto i diretti interessati a pagare.