ROMA – Fabrizio Corona marcisce in carcere e intanto, scrive Nino Materi del Giornale, “una schiera di cloni che, sulla somiglianza con lui, ci marciano alla grande tra feste, compleanni, serate in discoteca, inaugurazioni”.
C’è Massimiliano da Roma il quale, nonostante abbia rilasciato un’intervista all’autorevole rotocalco Fama in qualità di “sosia ufficiale di Corona”, tiene a precisare di “essere infastidito dal fatto che la gente lo scambi col vero Corona”.
“Ho perso la mia tranquillità – dice Massimiliano – La gente mi guarda male. Quando Fabrizio era latitante, sono stato costretto a tapparmi in casa; mi ha perfino fermato una pattuglia e mi ha chiesto i documenti, io ho risposto “Non sono lui, non ho nemmeno i tatuaggi”.
Poi c’è l’altro sosia, Claudio, sempre da Roma.
“Interpreterò un film che si ispira liberamente alla vicenda di Fabrizio – ammette Claudio – racconta la storia di un paparazzo milanese che prova a cambiare vita”. Poi però non risparmia frecciatine: “All’inizio il protagonista doveva essere Fabrizio che la produzione aveva messo sotto contratto. Corona aveva regolarmente preso patte alle riprese delle prime scene ma, tra processi e appuntamenti con gli avvocati, alla fine erano più le volte in cui faceva saltare le riprese che quelle in cui girava”. Il film comunque alla fine non si farà.
“Tanti mi chiedono una foto – dice ancora Claudio – e quando dico loro di non essere l’originale spesso mi dicono: Non fa niente, tanto sei uguale a lui, e scattano, anche per via dei tatuaggi. Sul petto ho una corona da re. Fabrizio quella stessa Corona ce l’ha sull’avambraccio destro. Sempre sul petto io ho la scritta Mr. Claudio. Ho deciso di farmi tatuare il mio nome in modo che, quando sono a torso nudo, la gente capisca che non sono lui”.
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