Facebook, occhio all’insulto: è diffamazione aggravata, si rischia il carcere

Facebook, occhio all’insulto: è diffamazione aggravata, si rischia il carcere

ROMA – Attenzione a perdere la pazienza su Facebook, il social network non protegge dalla legge: chi insulta sul social network può incorrere nel reato di diffamazione aggravata. Reato per il quale il codice penale prevede anche un anno di carcere. A deciderlo è stato il tribunale di Livorno, secondo cui insultare via Facebook è una cosa seria, esattamente come un insulto a mezzo stampa.

Cade quindi la “barriera immaginaria” del social network: non va considerato come un personale sfogatoio, su Facebook valgono le stesse regole che valgono su un giornale, in radio o in tv. Chiunque scrive ha infatti un suo pubblico e per questo è prevista la diffamazione aggravata e non quella “semplice”.

La sentenza livorenese si riferisce a al caso di una ragazza di 27 anni che, dopo essere stata licenziata, si era lasciata andare a pensati insulti su Facebook contro il datore di lavoro. Insulti anche razzisti, visto che l’uomo era di origine albanese. Il Tribunale ha deciso che dovrà pagare una multa di mille euro: secondo la sentenza, Facebook ha una “diffusione incontrollata”, per questo quell’insulto è punibile come una qualsiasi altra forma di diffamazione aggravata.

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