Insulti online alla figlia di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa il 6 febbraio scorso nella sua casa di via Corbara a Faenza. Sia Arianna, la figlia, che Martina, attuale fidanzata di Claudio Nanni, l’ex marito di Ilenia attualmente in carcere con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio, hanno sporto querela per diffamazione aggravata contro decine di persone.
Le due, attraverso l’avvocato Veronica Valeriani, come riportato dalla stampa locale hanno depositato in Commissariato una ottantina di pagine di screenshot relativi a messaggi postati sui profili Facebook sia delle due donne che di Claudio Nanni.
Insulti alla figlia di Ilenia Fabbri, 80 pagine di screenshot
In generale a Martina vengono rimproverate le dichiarazioni con cui all’inizio aveva difeso Nanni. E ad Arianna il fatto che, nonostante i molti elementi a riscontro forniti dal sicario reo confesso, il 53enne Pierluigi Barbieri, lei continui a credere alla versione del padre: di avere cioè incaricato qualcuno per spaventare la ex moglie ma senza ucciderla.
Le due donne ora vivono insieme nella casa di Nanni.
Le parole della figlia di Ilenia Fabbri
In una recente intervista a Mattino Cinque, Arianna, la 21enne figlia di Ilenia Fabbri, non ha voluto voltare le spalle al padre Claudio.
“Mi ha scritto una lettera – ha detto riferendosi al papà – in cui mi dice che mi vuole tanto bene. Io so che non la voleva ammazzare. Lui me l’ha detto – ha aggiunto – ha sbagliato a fare questa cosa per farle paura ma il problema non è babbo. Il problema – conclude – è Barbieri Pierluigi”.
Omicidio di Faenza, la versione del sicario Pierluigi Barbieri
Pierluigi Barbieri, alias “lo Zingaro”, il sicario reo-confesso dell’omicidio di Faenza di Ilenia Fabbri, con precedenti di picchiatore su commissione, ha rivelato di aver ucciso Ilenia Fabbri e di averlo fatto su commissione dell’ex marito, dietro la promessa di un compenso: 20.000 euro e un’automobile.
Nanni – dal canto proprio – ha ammesso di aver incaricato Barbieri di andare a casa della ex consorte ma ha sostenuto di avergli detto solo di spaventarla, non di ammazzarla. Il prezzo pagato per darle una lezione sarebbe stato di 2.000 euro.
I due uomini sono accusati, a vario titolo, del delitto aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti.