Fai chiamare la ex dal sito per scambisti? E’ reato per la Cassazione

ROMA – Risponde lo stesso di molestie telefoniche, e per questo viene punito con la multa, chi inserisce il cellulare altrui su un sito ”dedito allo scambio di informazioni di carattere sessuale” tramite il quale la ‘vittima’ viene direttamente contattata dagli utenti dello stesso sito.

Lo sottolinea la Cassazione che ha confermato la ‘colpevolezza’ di una ragazza di Forli’, Milena C., che per ripicca nei confronti del suo ex, Attilio A., a sua insaputa ”aveva inserito il numero del cellulare dell’uomo in un sito internet di annunci a sfondo sessuale, con conseguente ricezione di numerose telefonate di natura molesta da parte di terzi”.

Senza successo Milena ha sostenuto che le telefonate le facevano gli utenti del sito e, dunque, non era giusto che a lei fosse inflitta l’ammenda di 100 euro per molestie telefoniche.

Ma la Suprema Corte – con la sentenza 47667 – le ha risposto che il suo comportamento integra proprio il reato in questione in quanto la legge, per punire questo tipo di condotta, ”richiede che le molestie ed il disturbo siano arrecati mediante l’utilizzo del telefono: il che e’ ben ravvisabile in questa vicenda, sebbene nessuna telefonata diretta sia stata effettuata dall’imputata nei confronti della parte offesa”.

In pratica Milena C., spiega la Cassazione, ha dato ”un volontario concorso nelle molestie nei confronti di Attilio A., ben potendo la donna essere ritenuta quale autrice ‘mediata’ di tali molestie telefoniche”.

Tuttavia la ‘molestatrice indiretta’ e’ riuscita a sfuggire alla condanna in quanto i fatti risalgono al marzo del 2006 e il reato e’ stato dichiarato prescritto. Tuttavia il tribunale di Forli’, con sentenza dello scorso 8 gennaio, aveva agito correttamente ritenendo Milena ‘colpevole’.

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