Falsi abbonamenti Sky, sei arresti in Emilia-Romagna

La complicità di un promoter Sky, ora licenziato, ha permesso ad altre cinque persone di truffare l’azienda coinvolgendo una quarantina di utilizzatori dei contratti fraudolenti sottoscritti. Facebook è stato di grande aiuto ai carabinieri della stazione Santa Croce di Reggio Emilia per accertare i legami tra il sestetto che aveva orchestrato il raggiro e le persone indagate intestatarie dei contratti. Il network ha infatti consentito di ricollegare tutte le amicizie desunte dall’analisi dei profili degli indagati.

La mattina di lunedì 5 luglio i militari dell’Arma hanno operato un quinto arresto, con il quale dovrebbero aver chiuso il cerchio intorno al giro di falsi abbonamenti. Una sesta è stato sottoposta all’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria. Sono invece quarantadue le persone denunciate.

In carcere è finito il pluripregiudicato Raudel Guerra Zamora, cubano di 38 anni, mentre sono agli arresti domiciliari Giuseppe Marrazzo, 26 anni, originario e residente a Pagani (Salerno), Daniele Stanco di 21 anni, originario di Modena e residente a Reggio Emilia, Samuele Zizza, ventenne di Reggio Emilia, il tunisino Aymen Ziraoui di 25 anni.

Ai carabinieri erano arrivate denunce da parte di cittadini titolari di carte di credito, che non avevano mai autorizzato prelievi su di esse, e da Sky Italia che, avendo ceduto decine e decine di tv lcd e decoder a soggetti che poi non avevano attivato l’abbonamento, aveva patito un danno al momento quantificato in oltre 100.000 euro.

I presunti truffatori avrebbero messo in atto il giro illecito attraverso la stipula di abbonamenti Sky con televisore incluso con ignari cittadini o addirittura con persone decedute. Le indagini erano cominciate a gennaio, quando i militari avevano notato cinque persone dall’atteggiamento sospetto in un punto vendita Sky all’interno di un centro commerciale. Il gruppetto, formato anche da due noti pregiudicati, era stato seguito e filmato, così si era scoperto un andirivieni tra il punto Sky e una cartoleria dove venivano eseguite fotocopie e copia-incolla di documenti di identità ricostruiti con generalità di persone inesistenti ma raffiguranti persone reali, alcune delle quali defunte. I presunti truffatori ritagliavano persino foto di necrologi dai giornali locali.

Frugando nei cestini della spazzatura all’esterno della cartoleria, i carabinieri avevano recuperato i ritagli di queste operazioni illecite. Passando al setaccio tutti i contratti Sky stipulati nella provincia di Reggio Emilia, i militari hanno scoperto che una settantina erano taroccati e uniformemente addebitati su undici carte di credito, in alcuni casi anche con dieci contratti sulla stessa carta.

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