Fornivano falsi permessi di soggiorno agli immigrati. La Guardia di Finanza ha sgominato una banda accusata di associazione per delinquere di carattere transnazionale e di falso: sono decine le persone coinvolte nelle province di Verona, Brescia e Bergamo.
L’organizzazione criminale produceva documenti falsi per far ottenere permessi di soggiorno stagionali (della durata di sei mesi) a extracomunitari di nazionalità indiana, pakistana e marocchina poi impiegati nel settore agricolo.
Sono sette le persone arrestate. Alcuni cittadini extracomunitari, facenti parte del sodalizio criminale, al momento sono irreperibili. Le indagini sono iniziate nei primi mesi del 2009 dopo la denuncia di alcuni cittadini marocchini su un raggiro subito da alcuni connazionali: erano stati contattati in patria con la promessa di ottenere un permesso di soggiorno in Italia, un alloggio e un regolare posto di lavoro, dietro il pagamento di una cifra tra i settemila e i novemila euro.
Ma una volta entrati, regolarmente muniti del visto dell’autorità consolare italiana, rilasciato a seguito dell¿invio dall’Italia del nulla osta da parte dello Sportello unico per l’immigrazione, e corrisposta la somma richiesta dall’organizzazione, venivano abbandonati al loro destino. Non solo non lavoravano nelle aziende richiedenti il loro ingresso, ma dopo essere stati alloggiati per pochi giorni in due diverse abitazioni a Cerea e Casaleone (Verona) in affitto a cittadini marocchini, venivano costretti con la forza ad abbandonarle. Le aziende agricole, presso le quali era stato dichiarato che avrebbero dovuto lavorare gli stranieri, erano di fatto inesistenti, oppure erano all’oscuro della vicenda e non avevano fatto richiesta di lavoratori stranieri.
In carcere sono finiti tre sindacalisti Ugl Agricoltura: il presidente Gianluigi Falavigna di Vigasio (Verona), Marino Coeli, residente ad Albaredo d’Adige, e Andrea Corbellari, di Badia Calavena. In manette anche Camillo Gambi, di Albaredo, assieme alla moglie rumena, e un cittadino pakistano residente a Bergano. Infine agli arresti domiciliari il bresciano Luca Bertoli.