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Farmaci costosi, banda assalta ospedali: 11 furti dal 2011, bottino per 15mln €

di admin |18 Gennaio 2013 10:20

Farmaci costosi, banda assalta ospedali: 11 furti dal 2011, bottino per 15mln €

ROMA – Rubano farmaci che valgono oltre mille euro a dose e li rivendono clandestinamente. Una vera e propria banda, o forse più di una, che assalta gli ospedali ed in Italia ha messo a segno 11 colpi tra il 2011 ed il 2013 per un bottino da 15 milioni di euro. Farmaci antitumorali e per malattie rare, questi gli obiettivi della banda. L’inchiesta di Repubblica sulla “banda del buco” di Giuliano Foschini e Fabio Tonacci parla dei quanto siano precisi i colpi messi a segno da questa banda negli ospedali italiani di Bari, Napoli, Caserta e Modena. Una precisione nell’eludere i sistemi di sicurezza che lascia pensare ad un “basista” negli ospedali colpiti.

I FARMACI RUBATI

Cetuximab, Mabthera, Infliximab, Efalizumab e ancora il Rebif. La banda, o le bande, rubano farmaci costosi per la cura di tumori, alla prostata o alla mammella, malattie come l’artrite reumatoide, la psoriasi, il morbo di Crohn o la sclerosi multipla. Si tratta dei farmaci biologici appena entrati nel mercato il cui costo medio è di 1000 euro a dose.

GLI OSPEDALI COLPITI

Policlinico di Bari, 9 gennaio 2013

La banda è entrata dall’unica porta non sorvegliata ed ha preso 856 scatole di Humira, Enbrel e Orencia, farmaci antitumorali, per un valore totale di 1 milione di euro. Inutile le telecamere e le misure di sicurezza che l’ospedale aveva adottato dopo un primo furto risalente al 30 dicembre 2012, in cui solo poche fiale erano state rubate.

Policlinico Federico II di Napoli, 3 luglio 2011 e 20 febbraio 2012

La banda disattivò l’allarme, inserendo il giusto pin, e rubò il Rebif, un medicinale all’avanguardia nella cura della sclerosi multipla. Un bottino che valeva 3,5 milioni di euro. Gli sforzi degli investigatori per prendere la banda sono inutili e un altro furto viene compiuto il 20 febbraio 2012, scrive Repubblica:

“Dopo quella notte — racconta un poliziotto che segue le indagini — abbiamo messo telecamere nascoste ovunque, abbiamo fatto appostamenti, creato falsi piani di consegna del Rebif per attirarli in trappola”. Risultato? Il 20 febbraio successivo la banda riesce a rubare un altro milione di euro di farmaci, tra Rebif e antitumorali, senza nemmeno entrare nel magazzino. “Hanno fatto un buco sulla parete alle spalle della cella frigorifera giusta, eludendo le nostre telecamere nascoste”.

Altri furti tra il 2011 ed il 2013

Ospedale Ruggi, Salerno, 2 novembre 2012: rubati 600mila euro di Rebif e antitumorali

Miulli di Acquaviva delle Fonti, Bari, 7 gennaio scorso: rubati 173 mila euro di farmaci biologici;

Policlinico di Modena, 3 dicembre 2012: 400 mila euro di farmaci biologici;

Policlinico Federico II, Napoli, 4 aprile 2011: rubati 1,5 milioni di euro;

Policlinico Federico II, Napoli, 24 novembre 2012: rubati 43mila euro;

Ospedale Sant’Anna, Caserta, 22 settembre 2012:m rubato 1 milione di euro.

CHI SONO I COMPRATORI?

Il mercato clandestino in cui finiscono i farmaci è quello dell’Est Europa come Albania, Romania, Bielorussia, Ucraina e Moldavia. Ma anche in Grecia e forse in gran Bretagna e in Germania, in quei paesi dove il sistema sanitario nazionale non copre terapie con quei farmaci e per cui comprare, anche a caro prezzo, dal mercato nero è sempre conveniente. Lo spiegano a Repubblica i carabinieri del Nas che indagano sui furti:

“I medicinali rubati — ragiona un investigatore del Nas — sono costosissimi, ma nel nostro paese sono messi a disposizione dei malati dal servizio sanitario. Quindi è da escludere che finiscano sul mercato nero italiano o nei paesi dell’Europa occidentale. […]

“In Russia e nei paesi dell’ex Unione sovietica la liquidità è tanta e le strutture sanitarie non sempre sono all’altezza. Gli antitumorali biologici custoditi nei nostri Policlinici fanno parte sì di terapie sperimentali, ma sono assai efficaci”.

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