Fasano, scopre che la figlia non è sua ma dell’amante: marito tradito chiede risarcimento

Fasano, scopre tradimento moglie e figlia non sua: risarcito
Fasano, scopre che la figlia non è sua ma dell’amante: marito tradito chiede risarcimento

ROMA – Ha scoperto che la figlia che ha cresciuto per anni, motivo per cui aveva sposato la sua fidanzata, non era sua ma dell’amante. E che la donna, dopo le nozze, aveva continuato a tradirlo con la stessa persona. Per questo motivo un uomo di 56 anni di Fasano ha portato la (ex) moglie in tribunale e ha chiesto un risarcimento. Il giudice gli ha dato ragione e la donna è stata condannata al pagamento di 25mila euro.

La storia che arriva dalla provincia di Brindisi è intricata. La donna tradiva il 56enne con un uomo, quando è rimasta incinta, e ha deciso di farsi sposare. Non dal padre della bimba, ma dal suo fidanzato “ufficiale”. L’uomo, sentendo il peso della responsabilità, l’ha sposata ma lei ha continuato a tradirlo. Quando dopo 4 anni di matrimonio si è accorto dei tradimenti, ha sospettato che la figlia no fosse la sua e ha fatto ricorso alla prova del Dna, che gli ha dato ragione.

Il marito tradito ha fatto così richiesta di disconoscimento della paternità al tribunale di Brindisi, che gli è stata riconosciuta nel 2010, e con richiesta di annullamento del matrimonio, avvenuto nel 2014. Poi ha citato la ex moglie in giudizio per danni patrimoniali e non patrimoniali, legati al fatto di essergli stato nascosto che non era il papà della bimba e indotto in errore sulla sua paternità, dunque di non aver scelto il matrimonio liberamente. Inoltre le ha contestato anche le conseguenze negative sul piano affettivo e psicologico, oltre che la modifica dei suoi progetti di vita.

Il giudice ha dato ragione all’uomo, che si è visto riconoscere un risarcimento da 20mila euro, inoltre la donna dovrà pagare le spese processuali per 5353 euro. Le sue menzogne, dopo 9 anni di matrimonio, le sono costate oltre 25mila euro.   

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