Fascismo: a Vicenza una messa per la morte di Mussolini

Una messa di suffragio per i 65 anni dalla morte di Benito Mussolini, è stata celebrata mercoledì sera nella chiesa dei Servi del capoluogo berico. L’appuntamento, annunciato con un’inserzione tra i necrologi del Giornale di Vicenza, è stato promosso dalla federazione provinciale di ‘Continuita’ Ideale.

 “Onore al Duce d’Italia – si legge nel necrologio – cav. Benito Mussolini ucciso per mano di un partigiano. I camerati vicentini lo ricordano assieme a tutti i caduti della Rsi”. Alla messa, celebrata da don Alessio Graziani parroco dei Servi, ha preso parte una sessantina di persone, 30 delle quali fedeli abituali della messa vespertina.

“Come eravamo d’accordo – ha detto all’ANSA il sacerdote che ricopre anche l’incarico di addetto stampa della Diocesi di Vicenza – gli attivisti hanno lasciato fuori dalla chiesa bandiere e gagliardetti”. Don Graziani ha celebrato regolarmente la liturgia (“in suffragio non in onore”) “che non ha avuto nulla di diverso della messa che ogni sera si celebra in parrocchia”.

“Solamente, nel momento del ricordo dei defunti – ha spiegato il parroco – si è pregato per l’anima del Duce e dei giovani caduti repubblichini. Personalmente non ho celebrato questa eucaristia né per simpatie ideologiche, nonostante il mio cognome, la mia famiglia é stata anzi duramente provata durante il fascismo né tantomeno per interessi materiali”. Il parroco infine ha sottolineato che la chiesa dei Servi “non è la chiesa dei camerati o lo è nella stessa misura in cui potrebbe esserlo dei compagni qualora questi venissero a chiedere una messa in suffragio dell’anima di Lenin o di Stalin, naturalmente senza bandiere rosse”.

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