Fase 2, a Milano accessi limitati in metropolitana e sedili alternati su mezzi pubblici e treni Fase 2, a Milano accessi limitati in metropolitana e sedili alternati su mezzi pubblici e treni

Fase 2, a Milano accessi limitati in metropolitana e sedili alternati su mezzi pubblici e treni

MILANO  –  Fase 2 dell’emergenza coronavirus: Milano si prepara a ridisegnare il trasporto pubblico. Accesso controllato e limitato alle stazioni della metropolitana, cerchi sui pavimenti di tram e bus per mantenere le distanze di sicurezza tra i passeggeri, sedili alternati sui treni regionali e un maggiore utilizzo dello sharing di motorini e biciclette elettriche in città.

Così il capoluogo lombardo intende prepararsi per permettere ai cittadini di spostarsi in modo sicuro e senza creare assembramenti in quella che sarà la fase della ripartenza.

Delle ipotesi allo studio del Comune ha parlato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un video sui social. “Sulle metropolitane possiamo limitare l’accesso alle stazioni quando vediamo che l’afflusso è eccessivo, possiamo disegnare dei cerchi sui pavimenti della metrò o del tram – ha detto -. Dobbiamo promuovere ancora di più lo sharing dei veicoli e in particolare delle biciclette elettriche e degli scooter. Ognuno fa la sua parte, noi facciamo la nostra parte ma gli altri devono fare la loro”.

Il richiamo è al governo che, secondo Sala, deve “fare chiarezza” su uno dei nodi più delicati e complessi della ripartenza, quello del trasporto pubblico.

“Oggi sento dire che c’è la possibilità che sul trasporto pubblico si possa stare solo seduti e a distanza – ha continuato Sala -, vuol dire che la capacità di trasportare passeggeri scende al 10-15% rispetto ai normali orari di punta. Se si può stare anche in piedi si va al 30% ma c’è bisogno di chiarezza”.

I pendolari che arriveranno a Milano per lavoro viaggeranno invece con mascherina e su sedili occupati in modo alternato.

Quella dei sedili alternati, con delle etichette che indicheranno i posti che non sarà possibile utilizzare, è una delle ipotesi allo studio di Trenord, l’azienda che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia, per mantenere il distanziamento sociale.

Nella fase della ripartenza sui mezzi di trasporto, come in tutta la città, non ci saranno più orari di punta e a Milano si ipotizzano orari scaglionati anche per i negozi e per le scuole.

La fase due del trasporto pubblico “sarà molto critica e non ci dovranno essere orari di punta” anche secondo i sindacati, per loro il nodo è quello delle risorse e del personale.

“Anche immaginare dei ‘conta-passeggeri’ che controllino quante persone salgono a bordo e che tutti indossino mascherina e guanti è impossibile – ha detto il segretario generale Fit Trasporti della Cisl, Giovanni Abimelech -, vorrebbe dire raddoppiare il personale, si può fare in alcuni corse, magari quelle più frequentate ma non in tutte”. (Fonte: Ansa)

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