ROMA – Fase 2, quando sarà e sarà a maggio. Oltre non si può, Fase 1 il paese non la tiene e non la regge oltre maggio. C’è bisogno crescente di tornare a lavorare, c’è montante insofferenza per lo stare in casa. Nonostante la retorica ufficiale sugli italiani che rispettano a grandissima maggioranza la quarantena, così non è nei fatti.
La grande responsabilità e consapevolezza degli italiani è una bugia a fin di bene. La quarantena si sfarina, di giorno in giorno. E Fase 1 oltre maggio non può andare.
Fase 2 quindi. Non sarà a zero contagi. Al giorno di Pasquetta, 13 di aprile, i nuovi casi giornalieri appunto sono stati 3.153. A maggio non saranno zero, né il 4 né il 10 o il 15 di maggio. Rezza (Istituto Superiore di Sanità) lo ha detto con chiarezza: “Ve lo dico subito, non arriveremo a zero casi. Dovremo essere bravi e pronti a mettere delle toppe”.
Toppe a cosa nella Fase 2? Ai nuovi contagi, ai nuovi casi che certamente ci saranno. Meno di oggi, ma ci saranno. E allora le toppe sono l’individuazione e l’isolamento precoce del malato, lo spegnimento immediato del potenziale focolaio, il controllo della brace sotto la cenere.
Un lavoro da pompieri, pompieri dell’epidemia. Ma stavolta non concentrati alla disperata in ospedali per certi versi non difendibili dal fuoco del contagio, stavolta disposti sul territorio a vedere e spegnere, isolare la fiammella appena si vede.
Fuor di metafora, nella Fase 2 usciremo di casa ad epidemia in corso. Non saranno tremila o quattromila nuovi casi al giorno ma mille più o meno sì. Quindi fuori di casa ci sarà l’epidemia coronavirus. Da cui guardarsi con sistemi e gesti di protezione.
Protezione, questa la parola giusta. Sbagliato, ingannevole, fuorviante è la parola sicurezza. Sicurezza, altra bugia a fin di bene, ma pur sempre bugia. Sicurezza totale non esiste in natura, neanche in un laboratorio iper protetto. Si può invece e si deve avere molta protezione, sui luoghi di lavoro, nei negozi, sui mezzi di trasporto, ovunque.
Mascherine, guanti, igienizzanti ovunque, mani lavate e igienizzate anche quando si paga con un bancomat, distanze tra l’uno e l’altro ovunque, sui bus, in treno e ancora e ancora in strada.
Fase 2, comincia a maggio e non ci sarà contagio zero, si va fuori ad epidemia in corso. Perché…non se ne può più, il paese la quarantena non la tiene più. E poi? E poi che qualcuno o qualcosa la mandi buona.
Rispetto all’ovvio e conseguente pensiero che sarà, sarebbe dura andare al mare e in spiaggia con mascherina, ombrelloni e umani ben distanziati, i molti che di mare e spiaggia insorgono: ci rovinate! E chiedono al governo un “protocollo”, una serie di regole da rispettare per la gente in spiaggia.
E così ogni altro settore, tutti aspettano il “protocollo”, le rigide norme: stare distanti, sempre, disinfezione sempre, ogni volta, ad ogni contatto ravvicinato, nei negozi uno per volta, al mare quindi e anche al bar e ristorante al mare o rifugio in montagna o ristorante in campagna pochi per volta e vicini e senza mascherina solo se si è la stessa famiglia che sempre insieme convive…
Fase 2, tutti avranno i protocolli, tutti li rispetteranno rigorosamente per…una settimana. Poi le toppe di cui parla Gianni Rezza e su tutto la devozione italiana a qualche personale santo o buona sorte che realizzerà l’andrà bene, se non tutto almeno la propria famiglia, la propria azienda o bottega o giornata. (Fonte Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)