ROMA – Congiunti, lavoro, seconde case… Il ministero dell’Interno in una circolare diramata domenica 3 maggio fa chiarezza su alcuni temi elativi agli spostamenti nella fase 2. CLICCA QUI PER SCARICARE LA CIRCOLARE DEL MINISTERO.
E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma una volta rientrati, “non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova”, a meno che non ci siano “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”.
Si legge nella circolare del Viminale inviata ai prefetti sulle prescrizioni in vigore da lunedì 4 maggio fino al 17 maggio.
Il termine congiunti ricomprende “i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonché le relazioni connotate da ‘duratura e significativa comunanza di vita e di affetti'”, come stabilito da una sentenza della Cassazione del 2014.
L’ambito a cui si riferisce l’espressione congiunti, viene spiegato nel documento, “può ricavarsi in modo sistematico dal quadro normativo e giurisprudenziale”.
E l’autocertificazione quando servirà?
Nessun riferimento al modulo di autocertificazione per gli spostamenti nella circolare.
Il testo si limita a segnalare che le circostanze giustificative sugli spostamenti, in caso di controlli, “possono essere forniti nelle forme e con le modalità consentite”.
Tra quest’ultime rientra anche il modulo che ha accompagnato gli italiani in queste settimane di lockdown. Per la giustificazione lavorativa può essere esibita “adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini e simili)”.
Riguardo alle prescrizioni sugli spostamenti, la valutazione dei casi concreti “dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento…che conduca ad un’applicazione coerente delle disposizioni contenute” nel Dpcm sulla Fase 2.
Così il Viminale nella circolare ai prefetti che invita a trovare il punto di equilibrio tra la salvaguardia della salute pubblica da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e “l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”.
Il Viminale chiarisce quindi che resta il divieto di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto sia pubblici che privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui ci si trovi, tranne che per “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza, o per motivi di salute”
Sì agli allenamenti individuali per squadre.
L’ultimo Dpcm aveva già aperto alle sessioni di allenamento, a porte chiuse, degli atleti professionisti e non professionisti di discipline sportive individuali, riconosciuti di interesse nazionale da Coni, Comitato paralimpico e rispettive federazioni.
Ora la circolare, firmata dal capo di Gabinetto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, autorizza anche alla ripresa degli allenamenti per atleti di discipline non individuali, “sulla base di una lettura sistematica delle varie disposizioni, suffragata da un orientamento condiviso in sede interministeriale”.
Il Viminale precisa però che è consentito il rientro presso il proprio domicilio o la propria residenza. Una volta fatto rientro, però, non sarà più possibile spostarsi. Come già sottolineato da Palazzo Chigi, non sarà più necessaria l’autocertificazione per giustificare gli spostamenti legati al lavoro: sarà sufficiente mostrare un tesserino professionale. Chi ha febbre o sintomi respiratori, invece, dovrà tassativamente restare a casa. (Fonte Ministero dell’Interno).