Fase 2 e vacanze, le nuove regole: al mare o in montagna, ma solo vicino casa

ROMA – Le vacanze estive nella fase 2 dell’emergenza coronavirus ci permetteranno di andare al mare o in montagna, ma solo se vi abitiamo vicino.

Per poter fruire di spiagge e spazi verdi, però, serviranno delle nuove regole da rispettare.

Ad esempio, per rispettare il distanziamento sociale, c’è chi ipotizza un accesso contingentato e su prenotazione sugli arenili.

Difficile invece che possano riaprire i centri estivi per i bambini, così come non riaprono nemmeno le scuole.

Fase 2, il decreto “dimentica” il settore del turismo

Il dpcm annunciato da Giuseppe Conte il 26 aprile non fornisce indicazioni specifiche sul settore del turismo.

Poche infatti le indicazioni, una delle poche certezze dalle Faq del governo è che chi vive in prossimità del mare, potrà fare un bagno pur rispettando il distanziamento sociale.

I viaggi poi dovranno essere soprattutto con mezzi privati, mentre i mezzi pubblici saranno a disposizione dei cittadini solo per motivi di lavoro. 

D’altronde, sarà importante limitare gli spostamenti nei prossimi mesi per minimizzare il rischio di nuovi focolai dell’epidemia.

Anche la possibilità di recarsi presso la seconda casa resta una incognita: al momento, non ci sono ancora regole chiare al riguardo.

Fase 2, riaprire le spiagge: ma come?

I balneari hanno ottenuto di poter iniziare a preparare le spiagge, ma ancora non è stata trovata una soluzione per mantenere la distanza sociale.

C’è chi propone strutture in plexiglass, rischiando di “cuocere” i malcapitati bagnanti sopravvissuti al coronavirus.

E ancora, c’è chi ipotizza nuove disposizioni degli ombrelloni, magari separati da paraventi di tessuto.

A Riccione, il sindaco propone l’accesso in spiaggia contingentato e solo su prenotazione preventiva online.

Il nodo insomma non è ancora sciolto, e oltre agli stabilimenti persiste il problema delle spiagge libere.

Fase 2, il voucher vacanze

Tra le proposte al vaglio del governo, anche lo stanziamento di voucher vacanze per sostenere il settore del turismo.

Una sorta di bonus per le persone con figli a carico e reddito medio-basso da spendere in alberghi e strutture italiane.

Un’altra misura al vaglio del governo riguarda la detrazione fiscale sulle spese effettuate nel 2020 per soggiorni superiori alle tre notti, per un massimo di 300 euro.

Oppure ancora, qualche incentivo diretto alle strutture turistiche, che dovranno affrontare non solo il calo dei clienti ma anche le ingenti spese per garantire il rispetto delle misure di sicurezza contro il coronavirus. (Fonte: ANSA)

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