PIOMBINO – L’infermiera di Piombino Fausta Bonino, in carcere dal 31 marzo scorso ha lasciato l’istituto don Bosco di Pisa. Il tribunale del riesame di Firenze ha annullato l’ordinanza d’arresto. La donna era stata arrestata con l’accusa di aver provocato la morte di 13 pazienti del reparto di rianimazione dell’ospedale con Eparina.
Al riesame si era rivolto il difensore Cesarina Barghini. La decisione del riesame sempre secondo quanto appreso, sarebbe stata comunicata a Fausta Bonino al don Bosco. Solo qualche giorno fa per il caso della presunta infermiera killer la procura ha disposto la riesumazione di sette corpi. La donna è accusata di aver somministrato a 13 pazienti dosi di eparina, una sostanza che avrebbe procurato una morte pressoché istantanea. Scrive il Corriere della Sera:
L’obiettivo è quello di trovare tracce identiche su tutti i cadaveri, segno tangibile di una forte emorragia causata da iniezioni in dosi massicce di eparina: l’anti coagulante che secondo gli investigatori la Bonino ha usato nel suo disegno di morte tra il 2014 e il 2015, gli anni in cui sono avvenuti questi decessi misteriosi, sempre durante i turni dell’infermiera ed è proprio questo punto uno dei perni su cui si è basato l’arresto. Ma la Procura avrà a disposizione i corpi di solo sette delle tredici presunte vittime complessive, dato che gli altri sei sono stati cremati subito dopo la morte. “Noi infermiere avevamo chiesto spiegazioni ai superiori su due casi”. E’ quello che l’infermiera Fausta Bonino avrebbe detto al consigliere regionale della Lega Nord e presidente della commissione di controllo Jacopo Alberti che l’ha incontrata in carcere a Pisa durante una visita. A conclusione del colloquio, la donna ha aggiunto di voler fare “le condoglianze ai parenti delle vittime”.