ROMA – Fausto Brizzi è il nome che alcuni quotidiani fanno come presunto molestatore di attrici. Brizzi è regista di commedie di successo (basti pensare a Notte prima degli esami e Maschi contro femmine) e ha già detto di essere estraneo a queste voci, precisando di non aver mai avuto “rapporti non consenzienti”. Intanto però ha detto di essersi auto sospeso da lavoro per tutelarsi al meglio.
LA DIFESA.
Questa la nota diramata dal regista: “Ho appreso con grande sconcerto dagli articoli apparsi sulle pagine di alcuni quotidiani dell’esistenza di ipotetiche segnalazioni di molestie fatte da persone di cui non viene precisata l’identità. Posso solo affermare, con serenità e sin da ora, che mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti o condivisi”. “Per questo – aggiunge – escludo categoricamente di aver conferito mandato legale per trattare il risarcimento del danno in favore di presunte vittime”.
“Procederò in ogni opportuna sede nei confronti di chiunque abbia affermato e affermi il contrario”, scrive Brizzi. “In via precauzionale, e per evitare strumentalizzazioni, ho sospeso – spiega – tutte le mie attività lavorative ed imprenditoriali. Chiedo a tutti il massimo rispetto della privacy della mia famiglia e, in particolare, di mia moglie”.ù
I FATTI.
Nelle ultime settimane, dopo l’esplosione dello scandalo molestie a Hollywood (che ha coinvolto tra gli altri Weinstein, Kevin Spacey, Steven Seagal), ha cominciato a circolare anche in Italia la voce di un regista che avrebbe fatto avances piuttosto esplicite ad alcune attrici. A portare avanti la battaglia sono state soprattutto Le Iene, che hanno tirato fuori la vicenda con un’intervista a Tea Falco (attrice diventata famosa con la serie tv 1992). A ruota, sono seguite le denunce (spesso anonime) di altre attrici, e i sospetti si sono concentrati su un “regista romano quarantenne” di cui però nessuna ha voluto fare il nome.
DAGOSPIA E LA PRESUNTA CRISI CON LA MOGLIE.
Il giorno 9 novembre Alberto Dandolo scrive su Oggi e su Dagospia:
È crisi tra Fausto Brizzi, regista di successo, e Claudia Zanella. Sposati da tre anni e genitori di Penelope Nina, starebbero vivendo un momento difficile. Lei, nelle ultime settimane, avrebbe fatto delle scoperte sorprendenti. di cosa si tratta?
Notizia che ha trovato la pronta replica dell’avvocato Antonio Marino:
Con riferimento alle notizie pubblicate sul vostro sito riguardanti una presunta crisi matrimoniale dei coniugi Zanella-Brizzi, smentisco a nome di entrambi tali affermazioni in quanto destituite di ogni fondamento.
IL NOME DI BRIZZI SUI GIORNALI.
Passano due giorni e Corriere della Sera e Il Messaggero (ma anche altri siti di informazione) fanno il nome di Brizzi, accostandolo al regista accusato di molestie.
Sara Menafra scrive sul Messaggero:
Giorgia Ferrero, Serena Bruni, Tea Falco, Alessandra Ventimiglia e altre hanno fatto fin da subito descrizioni abbastanza dettagliate delle molestie e degli autori: «Un regista napoletano che ha diretto molti film e vinto tanti premi», un «uomo di cinema, che ha all’attivo circa 30 film come regista e altrettanti come sceneggiatore», ma anche «un regista romano sui 40 anni che ha fatto diversi film, anche commedie, alcuni di grande successo». Frasi, le ultime, che avrebbero subito fatto pensare proprio al regista romano che ha appunto più o meno quarant’anni ed è noto anche come sceneggiatore e produttore.
Fiorenza Sarzanini aggiunge sul Corriere:
Il reato di violenza sessuale è perseguibile soltanto su denuncia della presunta vittima ed entro sei mesi dal fatto; dunque appare difficile – a meno che non si riesca a dimostrare che ci sono stati episodi in quest’ultimo lasso di tempo – che si possa presentare un esposto, a meno che la persona offesa non fosse minorenne. Non è escluso che siano ipotizzabili altre contestazioni, oppure che alla fine il caso possa essere chiudersi con un accordo tra le parti che preveda un risarcimento dei danni subiti. Si tratta comunque di una vicenda che presenta aspetti molto delicati, che deve essere verificata in ogni dettaglio e trattata con estrema cautela, anche perché coinvolge la sfera privata e quella lavorativa di numerose persone.