Fausto Filippone. “Vieni, papà ti fa una sorpresa”, e la getta giù dal viadotto sull’A14

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2018 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA
Fausto Filippone. "Vieni, papà ti fa una sorpresa", e la getta giù dal viadotto sull'A14

Fausto Filippone. “Vieni, papà ti fa una sorpresa”, e la getta giù dal viadotto sull’A14

ROMA – A mezzogiorno di una domenica come un’altra Fausto Filippone aveva già gettato dalla finestra sua moglie dall’appartamento di Francavilla a mare. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Aveva preso la macchina e raggiunto un viadotto dell’A 14 insieme alla figlia di 11 anni. 49enne dal buon impiego alla Brioni, come si dice dopo in questi casi un uomo stimato e perbene, Filippone a mezzogiorno iniziava a oscillare tra una fredda determinazione psicotica e criminale e l’angosciante paralisi di chi si accorge d’essersi spinto oltre l’irreparabile.

A mezzogiorno aveva ucciso la compagna, buttandola giù dalla finestra di casa, e un’ora dopo la figlioletta di 11 anni, che lui stesso ha accompagnato su quel maledetto viadotto tenendola per mano. «Papà ti fa una sorpresa» le ha detto. E l’ha spinta giù. (Paolo Vercesi, Il Messaggero)

L’ha uccisa, gettandola nel vuoto, come aveva fatto con la madre. Stavano, fino a un attimo prima, “entrambi seduti sopra la barra superiore del guard rail, immediatamente a ridosso della rete di recinzione”. Poco dopo, sotto gli occhi sgomenti del “personale della polizia di Stato”, l’uomo ha lanciato la bambina dal viadotto, “facendola rovinare a terra da un’altezza di circa 50 metri”. Al culmine di una spirale di morte avvitata su una depressione tanto forte quanto poco curata, diranno poi gli psicoterapeuti accennando alla morte della madre dell’omicida: ma non ci sono al momento riscontri di diagnosi o allarmi al riguardo.

L’ha spinta giù, sua figlia di 11 anni ed è rimasto a lungo a contemplare quel corpicino senza vita, è rimasto sei/sette ore lì su quel parapetto, se qualcuno tra polizia e soccorritori s’azzardava anche solo a pensare di rimuovere il corpo, “mi butto giù” gridava allucinato.

Il negoziatore ha dovuto arrendersi dopo ore di tentativi di ricondurlo a uno straccio di ragione. Neanche sua sorella accorsa sul posto ha voluto ascoltare. O forse è il contrario: recuperata la lucidità, il suo doppio omicidio, la distruzione della sua famiglia l’hanno convinto a terminare l’opera. “Continuava a chiedere scusa per la bambina ma non per quanto fatto alla moglie”. Ed ancora: “Ripeteva con tono ossessivo: ‘Non so come sia potuto succedere a me, sono una persona per bene e certe cose non mi appartengono’, segno di un evidente processo di rimozione” ha raccontato il maresciallo negoziatore. Quando si è chiuso in mutismo inscalfibile il tragico epilogo è diventato chiaro: di lì a poco avrebbe raggiunto la figlia nel baratro scavato dalla sua follia senza spiegazione.