I fedeli “assolvono” il cardinale Sepe: bagno di folla a Napoli. E lui ricambia: “A maronn v’accumpagna”

cardinale sepe
Crescenzio Sepe

La procura di Perugia lo sta indagando per corruzione, ma i fedeli lo incitano e lo sostengono: il cardinale Sepe, arcivescovo di Napoli, indagato nell’ambito dell’inchiesta sui Grandi Eventi, ha ricevuto la solidarietà dei suoi concittadini. Durante la messa del 20 giugno è stato applaudito in chiesa, mentre un ex detenuto ha dichiarato di essere stato “redento” proprio dal cardinale.

Il cardinale Sepe ha affrontato un vero e proprio “bagno di folla” nella basilica di San Lorenzo Maggiore, dove i fedeli sono accorsi numerosi per salutarlo e farsi benedire anche in serata nella basilica di San Lorenzo Maggiore per celebrare il quarantaduesimo anniversario per la nascita della comunità di Sant’Egidio. Nella chiesa c’era il prefetto Alessandro Pansa, ma mancavano le istituzioni, invitate come ogni anno a partecipare a questa celebrazione.

Sepe ha riproposto dall’altare i concetti dell’omelia che ha accompagnato il Vangelo secondo Luca: un discorso più ampio rispetto a quello fatto in mattinata, nella parrocchia Sant’Onofrio dei Vecchi, nel quale però è tornato sul concetto della croce e della sofferenza, “filo rosso che tesse i 2.000 anni di storia della cristianità”. “Il clima che ci circonda oggi – ha detto il Cardinale – è quello che produce sofferenza per rimanere fedeli a Cristo”. Il presule ha parlato di “tracotanza della criminalità, superbia, invidia, gelosia dentro e fuori la Chiesa”.

A chiudere l’omelia della sera, pronunciata in un clima solenne da un Cardinale visibilmente, la frase entrata ormai nel rito della diocesi di Napoli: “A Maronn v’accumpagna” (La Madonna vi accompagni). Parole accolte con un caloroso applauso dai presenti.

Il 21 giugno è stata invece la volta di un ex detenuto, che si è presentato davanti alla sede della Curia partenopea: “Lasciatelo in pace, è una persona per bene”. Gennaro Quarto, un uomo di 50 anni, ha cominciato a urlare in Largo Donnaregina: “Vergognatevi a pensar male di lui. A lui devo tutto. Da quando Sepe è arrivato in città ho cambiato stile di vita. Facevo rapine, furti, anche un po’ di contrabbando, è stato lui a farmi capire che dovevo cambiare e io l’ho fatto. Sepe è stato dal primo momento vicino a tutta la città. Ora siamo noi a essere accanto a lui.

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