“Femminicidio colpa donne, punizioni divine a ebrei e gay”: le crociate di Pontifex

Pubblicato il 28 Dicembre 2012 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
“Femminicidio colpa donne, punizioni divine a ebrei e gay”: le crociate di Pontifex

ROMA – Il femminicidio è “colpa delle donne” e punizioni divine vengono attirate dagli uomini “senza Dio” come il libertino Jovanotti e i gay Nichi Vendola ed Elton John. Queste sono solo alcune delle “crociate” del sito estremista cattolico Pontifex, dove Bruno Volpe sfoga il suo odio verso donne, gay, ebrei, musulmani e tutti coloro che sono considerati una minaccia per il cristianesimo.

E’ stata  “punizione divina” la morte di Francesco Pinna, operaio che montava il palco di Jovanotti a Trieste, causata dall’eccessivo libertinaggio del cantante. “Punizioni” per gli uomini che dimenticano Dio anche il terremoto in Emilia Romagna e l’attentato di Brindisi.

Barese di 51 anni, Volpe non ha mai nascosto la “simpatia” per il forum neonazista Stormfront, chiuso di recente dalla polizia postale. Avvocato, giornalista e criminologo è sempre pronto a combattere le sue battaglie, quasi crociate, che l’obiettivo sia difendere i pontefice querelando Nanni Moretti per il film “Habemus Papam” o litigare con Radio Maria,  rea di non rinnegare la Madonna di Medjugorie.

“Le nostre posizioni, bene o male, sono più che altro vicine a quelle della Fraternità Pio X“, cioè i lefebvriani, afferma Volpe che poi sottolinea: “ma non condivido alcune posizioni estreme. Sulla liturgia, intendo”. Le sue dichiarazioni suscitano polemiche dentro e fuori la Chiesa. Interviste a vescovi e politici che esprimono pensieri omofobi e razzisti, accompagnate da smentite degli intervistati e controsmentite di Volpe, pronto a confermare che quelle parole sono state dette.

“Mussolini meglio del gay Vendola“, lo scandalo pedofilia definito “un attacco sionista dei giudei deicidi” e ancora il concerto “offensivo e blasfemo di Elton John” davanti alla cattedrale di Trani, luogo di culto che non concilia con la vita “depravata” del cantante. Solo alcune delle frasi (infelici e poi ritrattate) del vescovo di Grosseto Giacomo Barbini, che però al sito e alle crociate di Volpe concedono, attraverso lo scandalo, una notorietà e un risalto mediatico immeritato.