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Festa ai tempi del Coronavirus: il fuggi fuggi alla prima comunione, le nozze divise in tre

Feste ai tempi del Coronavirus: vicino Benevento i 50 invitati a una prima comunione scappano dai carabinieri. In Romagna si divide la festa di nozze in 3 eventi da 30 invitati ciascuno.

Festa ai tempi del Coronavirus (e del Dpcm): il limite è di 30 invitati, ma qualcuno non ci sta. A Tocco Caudio (vicino Benevento) ci sono 50 invitati a una prima comunione. E quando arrivano i carabinieri scatta il fuggi fuggi. In provincia di Forlì-Cesena invece la festa di nozze si divide in tre: 30 invitati per ogni evento.

Festa per la prima comunione: 50 invitati, fuggi fuggi davanti ai carabinieri

Una cinquantina di persone stava festeggiando la prima comunione di una bambina in un ristorante. ;a sul posto sono giunti i carabinieri, allertati da una telefonata di un cittadino. I carabinieri hanno sanzionato il padre della festeggiata e il ristoratore per violazione delle normative vigenti per il contenimento del contagio da Covid – 19. E’ accaduto a Tocco Caudio, in provincia di Benevento.

All’arrivo della prima pattuglia dei carabinieri c’è stato un fuggi fuggi generale di persone dalla sala di ricevimento. Poi con l’arrivo dei rinforzi, i militari sono riusciti a contenere circa trenta invitati rimasti alla riunione conviviale. Al padre della bimba festeggiata, organizzatore dell’evento, è stata contestata l’infrazione amministrativa di aver organizzato una cena con la partecipazione di persone estranee al proprio nucleo familiare.

Invece il titolare del ristorante è stato sanzionato per aver consentito lo svolgimento di tale festa e gli è stata imposta la chiusura del locale per cinque giorni.

Festa di nozze divisa in 3 eventi da 30 invitati ciascuno

Sembra una parodia di quelle che circolano online ai tempi del coronavirus. Invece una coppia di sposi della provincia di Forlì-Cesena lo ha fatto davvero: per non rinunciare all’ultimo alla festa di nozze ha dilazionato gli invitati in tre feste diverse.

“Per tutta la prossima settimana abbiamo in programma piccole cene con qualche invitato che non è riuscito a rientrare nei numeri previsti per i tre ricevimenti. Non c’era altro modo. Con un po’ di fantasia lo abbiamo chiamato ‘un matrimonio itinerante'”, raccontano gli sposi Chiara, bergamasca, e Vincenzo, faentino, all’edizione locale del Resto del Carlino.

I due si sono sposati lo scorso weekend dopo aver rinviato le nozze previste il 14 marzo, in pieno lockdown, e hanno deciso di spalmare gli 88 invitati in più ricevimenti per rispettare il numero massimo di 30 invitati introdotto dal Dpcm del 13 ottobre.

“Siamo felici di esserci ritrovati tutti per questa occasione di gioia, dopo i mesi bui e drammatici dell’emergenza, che, dalle mie parti – ha detto la sposa – ha picchiato davvero duro. Qualcuno non è riuscito a esserci perché attualmente in quarantena, o perché colpito dal lutto per qualche familiare. Per fortuna ci sono le videochiamate, a farci sentire comunque vicini”. (Fonti: Ansa e il Resto del Carlino)

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