Festival di Sanremo, i biglietti regalati a politici, magistrati, preti…

GENOVA – Come ogni arriva Sanremo e come ogni anno inizia la grande distribuzione dei biglietti di Stato gratis per magistrati, politici, forze dell’ordine e ecclesiastici. “Una vera e propria franchigia medievale” commenta un magistrato, rigorosamente anonimo, che ha studiato e conosciuto i meccanismi di ripartizione dei biglietti tra le toghe pur senza prendervi parte. Unica vittima del sistema il sindaco di Sanremo. L’unico, assieme al Prefetto e al presidente della Regione, ai quali andrebbe riconosciuto il ruolo istituzionale all’Ariston.

“È davvero uno dei compiti più impegnativi e maggiormente soggetto a malintesi, proteste, malumori. Tutti chiedono biglietti, per strada oppure in maniera più riservata a seconda del ruolo” spiega Alberto Biancheri, attuale primo cittadino di Sanremo. “Per il resto distribuiamo a 360 gradi – spiega Biancheri – a politici, polizia, carabinieri, finanza, procura, tribunale, vigili del fuoco, capitaneria, ma anche volontari di associazioni, e poi non vedenti oppure disabili. Poi ci sono i biglietti per ospiti importanti, ambasciatori o diplomatici e infine scelte particolari. Quest’anno ho deciso di dare due biglietti a una coppia che su Facebook ci ha scritto che ha sempre avuto il sogno di venire a vedere il Festival”.

Due biglietti a testa spettano a senatori, deputati, assessori e tutti i consiglieri del Comune di Sanremo (M5s esclusi); presidenti e amministratori di società partecipate. Poi si passa alla Regione Liguria dove non possono mancare non solo i biglietti per gli assessori e per numerosi consiglieri (anche in questo caso il M5s sembra essere escluso), ma anche per i presidenti di commissione. Ma l’elenco comprende anche forze dell’ordine e clero. E, naturalmente, magistrati.

Diciamo che da un lato ci sono gli obblighi nei confronti delle autorità e dall’altro ci sono le consuetudini” glissa elegantemente Walter Vacchino direttore dell’Ariston e membro della famiglia che ne è proprietaria da sem

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