Fiat, la lettera degli operai di Pomigliano alla sinistra: “Basta ipocrisia”

Pubblicato il 29 Dicembre 2010 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA

Basta con ”lo stillicidio quotidiano” che arriva ”orami da sei mesi in modo perpetuo e scientifico”. E basta con ”le ipocrisie elettoralistiche” che hanno come unico obiettivo quello di battere Silvio Berlusconi. Lo scrivono a Pierluigi Bersani, Nichi Vendola e Antonio di Pietro, una cinquantina di operai della Fiat di Pomigliano, che hanno votato a favore del piano di Marchionne, in una lettera pubblicata dal Giornale.

”La questione Fiat”, dicono, ”non può comportare sempre e comunque l’offesa dell’intelligenza altrui”. ”Noi che abbiamo votato sì a quell’accordo ci siamo stancati di continue dichiarazioni tese a sostenere chi non aveva valide alternative” e ”non accettiamo più questa ipocrisia da parte vostra”.

I firmatari rimproverano ai tre leader l’immobilismo della sinistra quando era al governo, su questioni come pause e malattia che oggi sono il cavallo di battaglia, come sottolinea il Giornale, di Cgil e Fiom. ”Secondo voi – scrivono peraltro – se avessimo avuto una legge che prevedeva più pause non era meglio’?”. O se ”avessimo una legge che tutelasse i lavoratori sulla malattia?”.

Peraltro aggiungono, ”secondo voi gli operai si sono dimenticati di quando avete votato in Parlamento l’inizio del precariato attraverso il pacchetto Treu?”. Se la Fiom avesse proposto ”una valida alternativa” sarebbe stato diverso. Ma ”tutti urlano contro tutti e nessuno indica un percorso diverso e che sia, soprattutto, realizzabile”.