Fiat assume per dispetto: per 19 riassunti, 19 in mobilità

Pubblicato il 31 Ottobre 2012 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA
Fiat: “A Pomigliano 19 in mobilità per riassumere i licenziati Fiom” (Foto Lapresse)

TORINO – Riassumere i licenziati Fiom? Ne mettiamo in mobilità altri 19. E’ la decisione durissima presa dall’azienda per dar seguito alla sentenza del tribunale che imponeva la riassunzione dei dipendenti cacciati ingiustamente: “Siamo costretti a questa scelta”, fanno sapere dal Lingotto.

In un comunicato dell’azienda si legge che: “La Fiat metterà in mobilità nella fabbrica di Pomigliano 19 lavoratori per poter rispettare l’ordinanza della Corte d’Appello di Roma che obbliga ad assumere i 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom che hanno presentato ricorso per presunta discriminazione”.

“Non essendoci spazi per l’inserimento di ulteriori lavoratori – prosegue la nota – l’azienda è costretta a predisporre nel rispetto dei tempi tecnici gli strumenti necessari per provvedere alla riduzione di altrettanti lavoratori operanti in azienda”.

Incredulo, Mario Di Costanzo, iscritto al sindacato Fiom, che dovrebbe essere riassunto a Pomigliano entro il 28 novembre. “E’ proprio una vergogna – dice – Marchionne non perde occasione per cercare di dividere i lavoratori. Adesso dichiara anche guerra alla magistratura per far pesare sui giudici la situazione che si sta creando”. Come lui anche i 19 che attendono il reintegro e   buona parte delle rappresentanze sindacali.

La Fiat sottolinea di avere da tempo “sottolineato che la sua attuale struttura è sovradimensionata rispetto alla domanda del mercato italiano ed europeo da mesi in forte flessione e che, di conseguenza, ha già dovuto fare ricorso alla cassa integrazione per un totale di venti giorni. Altri dieci sono programmati per fine novembre”. Peraltro la società “è consapevole della situazione di forte disagio che si è determinata all’interno dello stabilimento, sfociata in una raccolta di firme con la quale moltissimi lavoratori hanno manifestato la propria comprensibile preoccupazione”.

Resta comunque l’impegno da parte dell’azienda a creare “il minor disagio possibile a tutti quei dipendenti che hanno condiviso il progetto e, con grande entusiasmo e spirito di collaborazione, sono stati protagonisti del lancio della nuova panda”.