Fiat, Termini Imerese: notte sul tetto per 16 operai dell’indotto

Pubblicato il 20 Gennaio 2010 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA

Prosegue la protesa a Termini Imerese. Quella tra martedì e mercoledì è stata la prima notte all’addiaccio per i 16 lavoratori della Delivery Email, saliti martedì sul capannone della Fiat di Termini Imerese. Gli operai hanno ricevuto le lettere di licenziamento in seguito alla decisione della Fiat di riassorbire le attività di pulizia dei cassoni per la raccolta dei materiali finora assegnata in appalto e gestita dalla ditta Delivery.

I lavoratori si trovano a un’altezza di circa venti metri, hanno dormito in sacchi a pelo per terra, al freddo e al buio. E non intendono sospendere la protesta. «Rimarremo qui fino a quando non vedremo scritto nero su bianco che i nostri posti di lavoro sono salvi», dice Antonio Tarantino, che si torva sopra il capannone.

I lavoratori hanno chiesto tende e materassi per potere affrontare in condizioni migliori la seconda notte all’aperto. Intanto i sindacati stanno cercando di aprire una trattativa con la Fiat, attraverso la mediazione della Prefettura di Palermo.

Gli operai sul tetto non intendono desistere. Colleghi e sindacalisti hanno cercato di convincerli a scendere. Il capannone è alto venti metri e rimanere lassù è molto pericoloso.

Lo stabilimento della Fiat si trova vicino al mare, il vento soffia forte e quando scende la sera fa molto freddo, con temperature poco sopra lo zero.

In mattinata sono attesi i familiari dei lavoratori. Mogli, figli e bambini si raduneranno davanti ai cancelli della fabbrica.