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Filippo Graviano: “Mai conosciuto Dell’Utri”

di Warsamé Dini Casali |11 Dicembre 2009 15:29

Giuseppe e Filippo Graviano

Le recenti dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza rischiavano di compromettere l’immagine del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, additato, insieme al sodale Marcello Dell’Utri, quale referente di una trattativa con i vertici della mafia siciliana. Il boss Filippo Graviano invece, negando di aver mai conosciuto il senatore del Pdl, di fatto demolisce il teorema costruito sulle dichiarazioni del pentito.

Lo stesso effetto lo hanno le dichiarazioni di Cosimo Lo Nigro che ha affermato di aver conosciuto i Graviano solo in carcere e quindi di non aver preso parte con loro all’incontro del 1993 a Roccella. Durante quell’incontro, secondo la deposizione di Spatuzza,  il capomafia di Brancaccio stava preparando l’attentato contro i carabinieri allo Stadio Olimpico di Roma.

Interpellato al termine della deposizione direttamente dal presidente del tribunale, il boss Filippo Graviano offreuna risposta lapidaria: «Non ho mai conosciuto il senatore Marcello Dell’Utri nè direttamente nè indirettamente e quindi non ho mai avuto rapporti con lui».

E’ il momento forte della testimonianza del boss al processo Dell’Utri. Che ha negato di aver mai detto ciò che ha riferito il pentito Spatuzza a proposito di un colloquio avvenuto nel 2004 nel carcere di Tolmezzo. La frase incriminata, che alludeva a possibili compromettenti trattative con pezzi della politica e delle istituzioni era: «Se non arriva nulla da dove arrivare possiamo pensare a parlare con i magistrati ma prima dobbiamo parlarne con mio fratello Giuseppe».

Fornisce una spiegazione coerente Filippo Graviano: «Nel ’94 (periodo in cui, secondo Spatuzza, i Graviano avrebbero avuto assicurazioni da settori della politica ndr) non c’era nessuno che doveva farmi promesse, perché io all’epoca dovevo scontare solo quattro mesi di carcere. Perché avrei dovuto chiedere aiuto?». «E poi – ha proseguito il boss – il discorso con Spatuzza sarebbe avvenuto nel 2004. Da allora sono passati cinque anni, se avessi voluto consumare una vendetta lo avrei già fatto. Ma queste cose mi sono estranee».

L’imputato eccellente, il senatore Dell’Utri, ha preso le deposizioni di oggi con grande soddisfazione: «A differenza dell’impressione che mi ha fatto Spatuzza, mi è parso di vedere dalle parole di Filippo Graviano il segno di un percorso di ravvedimento». Ma Dell’Utri è sembrato anche molto nervoso: «Io ricevo per strada molte manifestazioni di solidarietà -ha dichiarato venerdì 11 dicembre alle telecamere de “Il fatto del giorno” su Rai2- E qualche volta anche delle offese. Mi è capitato che un signore mi abbia dato del mafioso e io gli ho risposto così: che io sia mafioso non è certo, che lei sia uno stronzo è sicuro».

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