Finale Ligure (Savona), i cattolici si stringono in chiesa: una cappella per le preghiere dei musulmani

Raffaele d'Ettorre*
Pubblicato il 24 Novembre 2010 - 21:28 OLTRE 6 MESI FA

Ama il prossimo tuo come te stesso”, anche se venera un’altra divinità. Precetti cattolici applicati al quotidiano nel comune di Finale Ligure, doveuna trentina di musulmani ogni venerdì sera,  da un paio di anni ormai, si danno appuntamento in via Brunenghi per riunirsi a pregare. Nella chiesa cattolica dei Padri Scolopi, in una cappella adiacente all’altare maggiore.

Un’iniziativa curiosa e insolita, nata per caso, da una conversazione tra Aiman Hassan, egiziano, responsabile del gruppo dei musulmani finalesi e padre Andrea Melis, responsabile della parrocchia dei Padri Scolopi da sei anni.

Era stato proprio Aiman a esporre a quest’ultimo la difficoltà, per la comunità musulmana, di trovare un luogo adatto a riunirsi. Raccogliersi di volta in volta nella casa dell’uno o dell’altro fedele sarebbe risultato infatti troppo scomodo e poco pratico, vista la dimensione modesta degli appartamenti in questione e il numero, non eccessivamente ampio ma comunque sufficientemente cospicuo, dei praticanti.

Un’esigenza quindi concreta che era un problema per quel gruppo di persone che voleva pregare il loro Dio. E, proprio in quell’occasione, fu Padre Andrea Melis ad essersi reso disponibile e a proporre ai nomadi “pellegrini” un rifugio adeguato alle loro esigenze di preghiera: una cappella interna alla chiesa, alla quale i musulmani entrano da un ingresso laterale.

* Scuola di giornalismo Luiss