BUSTO ARSIZIO (VARESE) – Un foglio con appunti scritti a mano con la somma di 30 milioni di euro e cifre abbinate a sigle che potrebbero riferirsi a ‘politica’, ‘militari’ e ‘apparati burocratici’, contenuto nella valigetta sequestrata all’intermediario Guido Haschke,è stato mostrato oggi 6 dicembre nel processo in corso a Busto Arsizio (Varese) a carico dell’ex ad di Finmeccanica Giuseppe Orsi e dell’ex ad di Agusta-Westland Bruno Spagnolini sulle presunte tangenti pagate da Finmeccanica a pubblici ufficiali indiani per ottenere l’appalto per la fornitura di elicotteri.
Un documento che, secondo l’accusa, dimostrerebbe l’ipotesi di attività illecite nell’affaire indiano. Haschke, ritenuto l’intermediario delle presunte tangenti, interrogato in Aula, quando il pm Eugenio Fusco ha mostrato il foglio con gli appunti ha spiegato di aver scritto le cifre nel 2008 durante un incontro a Londra con il consulente di Agusta Christian Michel, che lo affiancò nell’affaire indiano. ”Da quel che mi ricordo – ha detto – quello era secondo lui il modo in cui doveva essere speso il budget”.
Al centro dell’udiendza di oggi anche le attività da consulente di Haschke, che tornerà in Aula il 13 dicembre per il controinterrogatorio da parte della difesa. Come nella scorsa udienza, si sono presentati in Aula sia Orsi sia Spagnolini. ”Nulla è stato fatto di quanto ipotizzato nell’appunto – ha commentato il legale di Orsi, Ennio Amodio – e si può ben dire che finora non è stato raggiunto nel processo nemmeno un principio di prova del reato di corruzione. I lavori di ingegneria assegnati alla Ids – ha proseguito – non solo hanno dato luogo alla produzione di materiali indispensabili ad Agusta ma rientravano tra le attività doverose per il contratto con l’India. Bisognava infatti eseguire degli interventi in territorio indiano – ha concluso – in adempimento con quanto stabilito per il sistema definito off-set”.
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