FIRENZE – Si aggrava la situazione dei due carabinieri accusati di aver violentato due studentesse americane a Firenze. Non vi fu alcuna “macchinazione” da parte delle due studentesse nei confronti dei due carabinieri che loro stesse hanno accusato di averle violentate. Ed è “estremamente verosimile l’ipotesi che i rapporti sessuali siano stati consumati contro la volontà o comunque senza un consapevole e percepibile consenso delle due ragazze”. E’ uno dei passaggi dell’ordinanza con cui il gip Mario Profeta ha rigettato la prima richiesta di incidente probatorio formulata dalla procura di Firenze e nella quale il giudice ripercorre tutta la vicenda.
Del contenuto del documento parlano oggi Il Corriere Fiorentino, dorso locale del Corriere della Sera, e la cronaca di Firenze de La Nazione. Tra i punti toccati nell’ordinanza anche il rigetto della richiesta del pm di interdizione di un anno nei confronti dei due militari accusati: a questo proposito il gip ritiene sufficiente la sospensione dal servizio disposta dall’Arma. “Il clamore internazionale della vicenda non rende plausibile – scrive il giudice – l’ipotesi di un rientro in servizio dei due indagati”.
Dall’ordinanza, fra l’altro, emerge il contenuto di una telefonata in italiano stentato che sarebbe stata fatta alle 3:48 del 7 settembre dalle due ragazze alla polizia: “Venite a prenderci per favore. Violentati dalla ‘polizia’ (inizialmente le ragazze avrebbero detto di aver subito violenza da due ‘poliziotti’, indicando così in modo generico, i carabinieri accusati, ndr). Polizia macchina. La casa…”. Quindi il racconto delle due giovani, una delle quali dice di aver subito violenza nell’ascensore del palazzo dove si trova il loro appartamento, dopo essere state accompagnate a casa dai due militari con l’auto di servizio, mentre l’altra dice di aver subito violenza dall’altro carabiniere, spinta contro il davanzale di una finestra.
Diversa la versione dei militari che hanno raccontato di aver subito l’approccio delle due ragazze, cominciato con un bacio nel portone del palazzo. Le due giovani ammettono di aver bevuto nel locale in cui hanno trascorso la serata e dove i carabinieri furono chiamati per un diverbio. Nell’ordinanza c’è anche il dato del tasso alcolemico che le ragazze avevano dopo la denuncia: 1,59 e 1,68.