FIRENZE – Un appuntato scelto e un carabiniere scelto. Sono loro i due indagati delle forze dell’ordine per lo stupro commesso a Firenze nei confronti di due studentesse americane. Entrambi sono in forza al nucleo radiomobile del reparto operativo del comando provinciale di Firenze dell’Arma.
Intanto anche la procura militare di Roma ha aperto un fascicolo sulle presunte violenze sessuali compiute a Firenze da due carabinieri ai danni due studentesse americane. Marco De Paolis, procuratore militare, ha precisato che al momento “si tratta di atti relativi al fatto”.
La denuncia delle due ragazze americane è arrivata l’8 settembre e i due carabinieri sono stati indagati dopo il ritrovamento di tracce biologiche che sono compatibili con un rapporto sessuale che sarebbe avvenuto nell’androne del palazzo, la scena delle violenze stando ai racconti delle vittime. Altre tracce di quesoto tipo sarebbero state trovate nel percorso tra l’ingresso del palazzo fino nell’appartamento delle due giovani.
Un altro particolare sulla vicenda riguarda la presenza della gazzella vicino al luogo delle violenze. Alcune immagini di una telecamera di sicurezza vicino al palazzo infatti ha ripreso la vettura degli indagati entrare nella zona e poi riuscirne. Tra le due immagini intercorrerebbero, appunto, 20 minuti. Non ci sarebbero invece telecamere nella piazzetta dove si affaccia il palazzo.
Parlando dell’indagine aperta dalla procura militare, De Paolis ha commentato:
“Ci siamo mossi sulla base delle notizie di stampa e siamo in attesa di ricevere un rapporto della polizia giudiziaria. Dalle ricostruzioni giornalistiche della vicenda, infatti, emergono astrattamente anche reati militari come la violata consegna e il peculato militare. Quando ricevere il rapporto giudiziario potremo fare delle valutazioni più pertinenti”.
Sulla vicenda della presunta violenza sessuale compiuta a Firenze da due carabinieri ai danni di due turiste americane, il comandante generale del’Arma, generale Tullio Del Sette, interpellato dall’ANSA, ha detto che
“se fosse vero, cosa che auspichiamo tutti venga accertata quanto prima, si tratterebbe di un fatto di gravità inaudita che rende i protagonisti indegni dell’uniforme che indossano e che comporterà gravi conseguenze, anche immediate, sul piano disciplinare e della condizione di stato”.