Ha incendiato il suo ristorante, poi si è tolto la vita impiccandosi nel gazebo, all’esterno del locale. E’ morto così un ristoratore fiorentino di 57 anni: all’origine del gesto ci sarebbero motivi economici.
Secondo i riscontri dei carabinieri, l’uomo aveva uno scoperto in banca di circa 18 mila euro, e doveva alcuni stipendi arretrati ai suoi dipendenti. Prima di suicidarsi, il cinquantasettenne ha inviato alcuni sms: uno alla direttrice della banca, in cui le chiedeva scusa; altri, più duri, ad alcuni suoi collaboratori: ”Mi avete ammazzato con le vostre pretese, non riceverete più una lira, arrangiatevi, addio”.
Secondo quanto ricostruito, il ristoratore prima avrebbe incendiato il ristorante, posto al primo piano di un palazzo di via Piccinni, alla periferia nord di Firenze, poi, in maglietta e mutande, sarebbe entrato nel gazebo esterno, non interessato dalle fiamme, e si è lasciato andare con una corda intorno al collo dalla sommità di una scala.
Nel rogo, appiccato probabilmente utilizzando benzina, il locale, al cui interno c’era molto materiale plastico, è andato completamente distrutto. Il cinquantasettenne gestiva il ristorante da circa tre anni. Attualmente aveva con sè quattro dipendenti.