Firenze sott’acqua, sindaco Nardella in vacanza, costretto a tornare dai cittadini furiosi

Il tweet di Dario Nardella
Il tweet di Dario Nardella

FIRENZE – Alluvione a Firenze, sindaco Dario Nardella, sindaco di Firenze in vacanza all’estero “con famiglia”. Ci ha provato a restarsene fuori, mettendo in rete un tweet della serie “stase sereni” ma la città gli si è rivoltata contro e la sera si è fatto intervistare in diretta dal Tg1 da una sede della Protezione civile.

Destra e sinistra unite nell’incompetenza. Capostipite fu George Bush, che mentre New Orleans era travolta dall’uragano Katrina, lui se ne stava nel suo ranch in Texas (ma anche il sindaco di New Orleans, Ray Nagin, passò alla storia per aver negato l’uso degli scuolabus per trasportare al sicuro la gente). In Italia c’è il recente preceente del sindaco di Genova Marco Doria, che mentre i torrenti sommergenvano mezza città stava tranquillo in poltrona a teatro per poi rilassarsi, dieci giorni dopo, in un lussuoso ristorante di Courmayeur, in Val d’Aosta.

Ora tocca a Nardella che ha voluto tranquillizzre con Twitter i suoi concittadini ma forse era meglio se taceva, visto il putiferio che gli si è scateato contro:

“Anche se sono all’estero con famiglia, partecipo via telefono a unità di crisi Comune Firenze”.

Così, al telefono fa anche perdere tempo alla gente in città che invece di occuparsi dell’emergenza deve rispondere a lui. Non è che la presenza del sindaco, in un Comune grosso e strutturato come Firenze sia decisiva, se tutto funziona secondo le regole. Però la presenza, la finestra illuminata di mussoliniana memoria, dà ai cittadini il senso della vicinanza e spesso questo può valere più di mille idrovore.

C’è uno sgradevole legame di arroganza e trascuratezza fra i casi citati che hanno in comune la strafottenza del potere.

A Dario Nardella hanno replicato in tanti e non con simpatia:

“Facci un favore, restaci all’estero”.

“Un vero sindaco non va all’estero nel mandato”.

“Bastava un po’ di manutenzione delle catidoie [tombini]”.

“Come al solito, Firenze non è all’altezza di gestire situazioni del genere”.

“Come è facile un tweet…tanto nei casini ci sono i fiorentini”.

Non mancano i sicofanti del partito:

“Grazie Nardella”.

“Fate pace col cervello. Se è venuta la tromba d’aria non è colpa di Nardella”.

 

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